ROMA (Reuters) - L'Italia promette all'Europa maggiori entrate da imposte indirette e nuovi tagli alla spesa per disinnescare il rischio di una procedura d'infrazione.
Nella lettera al vicepresidente Valdis Dombrovskis e al commissario Pierre Moscovici, il ministro Pier Carlo Padoan non fa riferimento ad alcun incremento dell'Iva ma cita ad esempio le accise quando elenca le misure necessarie a fugare i dubbi di Bruxelles sul bilancio 2017.
La Commissione ha chiesto al governo una correzione del deficit strutturale, calcolato al netto del ciclo e delle una tantum, di circa 3,4 miliardi, sollecitando un più rapido percorso di riduzione del rapporto debito/Pil.
La lettera, diffusa ieri alle 21,00 dal Tesoro, spiega che la manovra "sarà composta approssimativamente per un quarto da tagli di spesa e per il resto da maggiori entrate".
I risparmi arriveranno per circa il 90% da consumi intermedi e per il resto da 'tax benefit'. Ci saranno quindi tagli alle agevolazioni fiscali, che producono maggiori entrate anche se contabilmente sono classificati come minori uscite.
Inoltre, prosegue Padoan, "lo sforzo di aggiustamento includerà misure su tassazione indiretta, accise e il potenziamento di politiche già adottate con risultati soddisfacenti per migliorare il livello di riscossione".
Interpellato su che tipo di interventi siano allo studio, il ministero dell'Economia precisa che sono esclusi interventi sulle aliquote Iva e parla di misure contro l'evasione, in particolare 'reverse charge' e 'split payment'.
L'Iva è aumentata l'ultima volta a settembre 2013. "Quella volta lì ricordatevela bene perché deve restare l'ultima", ha tuonato martedì 31 gennaio Matteo Renzi, che da leader del Pd assicura la stabilità del governo di Paolo Gentiloni.
La correzione promessa a Bruxelles sarà meglio definita ad aprile nell'ambito del Documento di economia e finanza (Def).
Adesso la priorità è gestire l'emergenza legata ai terremoti che hanno devastato il Centro Italia.
"Allo stato attuale non possiamo stimare con esattezza l'impatto dei recenti eventi sismici sulle finanze pubbliche, ma sarà probabilmente molto superiore a 1 miliardo già nel 2017", si legge nella lettera, in cui Padoan ribadisce l'impegno ad una politica basata su un consolidamento dei conti "favorevole alla crescita" e sulle riforme strutturali.
L'efficacia della strategia sarebbe dimostrata dal fatto che "nel 2016 il tasso di crescita reale del Pil ha superato probabilmente lo 0,8% previsto dal governo", scrive il ministro.
(Giuseppe Fonte)