L’indice del dollaro scende dopo i dati sull’occupazione USA

Pubblicato 07.10.2016, 14:43
Il dollaro si stacca dal minimo di 2 mesi contro i rivali dopo i dati USA
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Investing.com - Il dollaro è in calo contro le altre principali valute questo venerdì, dopo il rilascio di dati USA deludenti che hanno pesato sulle aspettative di un aumento dei tassi Fed prima della fine dell’anno.

Il cambio EUR/USD è in calo dello 0,14% a 1,1130, poco al di sotto del minimo di due mesi di 1,1104 toccato precedentemente.

Il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che l’occupazione non agricola è aumentata di 156.000 unità a settembre, dopo l’aumento di 167.000 unità ad agosto, rivisto da una stima iniziale pari a 151.000 unità.

Il report ha mostrato inoltre che il tasso di disoccupazione è rimasto inaspettatamente stabile al 5,0%, contro le previsioni di una lettura invariata a 4,9%.

La retribuzione oraria media è salita dello 0,2% su base mensile, in linea con le aspettative e dopo l’aumento dello 0,1% del mese precedente.

Il cambio GBP/USD è crollato del 2,12% al minimo di 31 anni di 1,2346.

Questa mattina l’Ufficio Nazionale di Statistica britannico ha dichiarato che la produzione manifatturiera è cresciuta dello 0,9% destagionalizzato ad agosto contro le aspettative di una crescita dello 0,5% e dopo un calo dello 0,9% nel mese precedente.

Nel report si legge, inoltre, che la produzione industriale britannica è inaspettatamente scesa dello 0,4% ad agosto, contro le aspettative di una crescita dello 0,1% e dopo un aumento dello 0,1% nel mese precedente.

Un secondo report ha mostrato che il deficit commerciale è salito a 12,11 miliardi ad agosto dai 9,51 miliardi di sterline di luglio, dato rivisto dal deficit iniziale di 11,30 miliardi di sterline ad agosto.

Gli analisti credono che il "crollo flash" dell’overnight registrato dalla sterlina sia stato innescato dai sell orders informatici.

Durante la settimana la sterlina è rimasta sotto pressione nei timori per una ‘brusca brexit’. IL Presidente Francese François Hollande ha dichiarato ieri che l’UE deve restare ferma con la Gran Bretagna durante le trattative per l’uscita del paese.

Il cambio USD/JPY scende dello 0,24% a 103,67, dopo aver toccato ieri il massimo di un mese di 104,16, mentre il cambioUSD/CHF è stabile a 0,9811.

Il dollaro australiano e quello neozelandese restano invariati, con la coppia AUD/USD a 0,7585, ed il cambio NZD/USD a 0,7159.

Il cambio USD/CAD è in salita dello 0,08%, a 1,3204, staccandosi dal massimo di sette mesi di 1,3296 toccato precedentemente nella giornata.

Sempre oggi Statistics Canada ha dichiarato che il numero degli occupati è salito di 67.200 unità a settembre, superando le aspettative di un aumento di 10.000 unità e dopo l’incremento di 26.200 unità del mese precedente.

Il tasso di disoccupazione canadese è rimasto invariato al 7,0% lo scorso mese, in linea con le aspettative.

L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,18% a 96,84, poco al di sotto del massimo di due mesi di 97,21 toccato nell’overnight.

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