MILANO (Reuters) - Intesa Sanpaolo (MI:ISP) non è contenta dell'investimento in Alitalia ma ribadisce di essere a disposizione, in qualità di banca, per una soluzione che rilanci la compagnia e chiede che tutti gli attori in campo facciano uno sforzo in questa direzione.
Lo ha detto il presidente Gian Maria Gros-Pietro a margine della presentazione del volume "Il codice della bellezza", realizzato in occasione del decennale della nascita di Intesa Sanpaolo.
"Noi non facciamo i conti delle perdite. Anche noi non siamo contenti dell'investimento fatto in Alitalia ma nello stesso tempo siamo consapevoli della necessità per il paese di salvaguardare una compagnia aerea che svolge un servizio essenziale", ha spiegato.
Intesa è azionista e creditore di Alitalia. Ieri i vertici di UniCredit (MI:CRDI), altro azionista bancario della compagnia e creditore, hanno dichiarato che la banca ha perso 500 milioni in tre anni e hanno chiesto una soluzione sostenibile nel lungo periodo.
"Capisco il disappunto di Mustier", ha detto a questo proposito Gros-Pietro.
"Noi saremo a disposizione per sostenere come banca e cioè con il credito un piano industriale che sia sostenibile e che veda l'impegno di un operatore industriale che sia in grado di guidare Alitalia verso nuovi traguardi. Etihad è l'operatore industriale che in questo momento si è assunto questo compito e pensiamo sia in grado di svolgerlo", ha proseguito.
Sul referendum dei dipendenti della compagnia sull'ipotesi di accordo siglato tra sindacati, governo e manager, Gros-Pietro ha dichiarato che guarda "con molto rispetto a ciò che avviene da parte dei lavoratori, del governo e di tutti coloro che si stanno impegnando per far sì che lo sviluppo di Alitalia possa riprendere".
Il presidente di Intesa non ha voluto fare commenti sul ruolo nella partita di Generali (MI:GASI), detentore di bond subordinati della compagnia, limitandosi a dire che "è evidente che serva uno sforzo collettivo perché Alitalia possa riprendere il suo sviluppo".
(Gianluca Semeraro)