Investing.com - Il dollaro è misto negli scambi in range stretto di questo venerdì mattina, mentre la sterlina scende in un clima di dubbi riguardo ai vantaggi dell’accordo di Boris Johnson sulla Brexit ed alla probabilità che il Premier riesca a convincere il Parlamento ad approvarlo.
Il rialzo maggiore della giornata è quello segnato dalla lira turca, schizzata di quasi l’1% contro il dollaro a 5,78126 alle 4 ET (08:00 GMT), dopo aver registrato il massimo di dieci giorni sulla scia dei cinque giorni di cessate il fuoco decisi ieri dal Presidente Recep Tayyip Erdogan e dal vice Presidente USA Mike Pence.
Lo yuan cinese scende solo lievemente nonostante i dati da cui è emerso che la crescita economica è rallentata al minimo di quasi 30 anni nel terzo trimestre, salendo del 6,0% anziché del 6,1% che era stato previsto.
Trinh Nguyen, economista senior per i mercati asiatici emergenti di Natixis, su Twitter ha scritto che “non c’è niente di nuovo nel PIL cinese che già non sapessimo grazie ai dati ad alta frequenza”.
“Gli investimenti rallentano. L’incertezza è nella risposta politica non nel trend di crescita”, aggiunge.
La notizia non ha impedito alle valute legate alle materie prime come il rublo russo, l’aussie e il “kiwi” di rafforzarsi contro il dollaro USA.
Insieme alle perdite segnate contro l’euro e la sterlina durante la settimana, l’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di valute dei mercati sviluppati, ora procede in modo altalenante vicino alla parte inferiore del recente range. Alle 4:10 ET si attesta a 97,333, solo lo 0,1% al di sopra del minimo di due mesi segnato all’inizio della settimana.
In Europa, la sterlina registra un lieve ribasso mentre i mercati si preparano al voto in Parlamento sull’accordo sulla Brexit concordato dal Primo Ministro Boris Johnson con l’UE ieri. Johnson non ha una maggioranza assicurata alla Camera dei Comuni, avendo perso il supporto del Partito Unionista Democratico dell’Irlanda del Nord e di 21 dei suoi stessi parlamentari.
I media locali suggeriscono che il voto avrà un margine estremamente ristretto nella sessione straordinaria di domani. Tuttavia, non sarà la fine del dramma della Brexit, qualunque sia il voto della Camera, considerato che l’opposizione avrà un’ultima chance per costringere ad organizzare un secondo referendum quando il governo abbozzerà l’atto di implementazione dell’accordo. Alle 4:10 ET, il cambio GBP/USD scende dello 0,1% a 1,2875, mentre la coppia EUR/GBP va su dello 0,1% a 0,8639.