Investing.com - I futures dell’oro sono in salita nella mattinata di questo lunedì, staccandosi dai minimi di due settimane in seguito al rilascio dei dati sull’occupazione USA, che hanno confermato la tesi che la Federal Reserve non varierà l’attuale politica economica.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad aprile a 1.581,20 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea, in salita dello 0,3% sulla giornata.
I prezzi sono saliti dello 0,4% nella giornata, al massimo della seduta di 1.582,30 dollari l’oncia troy. Venerdì i prezzi dell’oro sono scesi a 1.560,60 dollari l’oncia troy, il minimo dal 21 febbraio.
I prezzi dell’oro hanno trovato supporto a 1.554,80 dollari l’oncia troy, il minimo dal 21 febbraio e resistenza a breve termine a 1.602,20, massimo del 28 febbraio.
L’oro è andato sotto pressione dopo che il Dipartimento per il Lavoro ha dichiarato che l’economia ha segnato 263.000 nuovi posti di lavoro a febbraio, molto più del previsto aumento di 160.000.
I dati di gennaio sono stato rivisti al ribasso a 119.000, dopo la lettura preliminare di aumento di 157.000.
Il report ha mostrato inoltre che il tasso di disoccupazione USA è sceso a 7,7% a febbraio, dal 7,9% del mese precedente.
I prezzi hanno segnato una ripresa dopo che le analisi di mercato hanno notato che il tasso di disoccupazione ancora alto terrà il programma della Fed in piedi per un futuro indefinito.
La banca centrale ha dichiarato stamane che la politica monetaria resterà allentata “almeno finché” il tasso di disoccupazione resterà sopra il 6,5%.
L’andamento del prezzo dell’oro ha seguito l’andamento delle aspettative verso una eventuale interruzione del programma di allentamento quantitativo della banca centrale statunitense, una delle principali spinte dell’oro.
Tuttavia, gli investitori hanno avuto modo di reagire al rilascio di una serie di dati economici provenienti dalla Cina.
I dati ufficiali hanno mostrato che i prezzi al consumo in Cina sono saliti del 3,2% a febbraio rispetto allo scorso anno, sopra le aspettative di un aumento del 3% e contro l’aumento del 2% di gennaio.
Un secondo report ha mostrato che la produzione industriale è salita del 9,9% a febbraio, contro il previsto aumento del 10,5% ed in seguito all’aumento del 10,3% del mese precedente.
Da un punto di vista tecnico, il metallo prezioso è stato scambiato in un range tra 1.560,00 dollari a 1.580 dollari l’oncia troy dall’inizio di marzo.
La propensione al rischio dell’oro si è indebolita nelle ultime settimane con i market players che hanno optato per i global equities sul metallo prezioso, nelle speranze che la ripresa economica negli USA possa riprendere il suo slancio.
Il Dow Jones Industrial Average si è mosso ulteriormente in seguito ai dati sull’occupazione USA rilasciati venerdì in seguito ai dati sull’occupazione USA.
Sul Comex, l’argento con consegna a Maggio ha segnato +0,1% a 28,97 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a maggio ha segnato -0,4% a 3,495 dollari la libbra.
Il rame è andato sotto pressione nei timori sullo stato di salute dell’economia in Cina, il principale consumatore del metallo industriale.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad aprile a 1.581,20 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea, in salita dello 0,3% sulla giornata.
I prezzi sono saliti dello 0,4% nella giornata, al massimo della seduta di 1.582,30 dollari l’oncia troy. Venerdì i prezzi dell’oro sono scesi a 1.560,60 dollari l’oncia troy, il minimo dal 21 febbraio.
I prezzi dell’oro hanno trovato supporto a 1.554,80 dollari l’oncia troy, il minimo dal 21 febbraio e resistenza a breve termine a 1.602,20, massimo del 28 febbraio.
L’oro è andato sotto pressione dopo che il Dipartimento per il Lavoro ha dichiarato che l’economia ha segnato 263.000 nuovi posti di lavoro a febbraio, molto più del previsto aumento di 160.000.
I dati di gennaio sono stato rivisti al ribasso a 119.000, dopo la lettura preliminare di aumento di 157.000.
Il report ha mostrato inoltre che il tasso di disoccupazione USA è sceso a 7,7% a febbraio, dal 7,9% del mese precedente.
I prezzi hanno segnato una ripresa dopo che le analisi di mercato hanno notato che il tasso di disoccupazione ancora alto terrà il programma della Fed in piedi per un futuro indefinito.
La banca centrale ha dichiarato stamane che la politica monetaria resterà allentata “almeno finché” il tasso di disoccupazione resterà sopra il 6,5%.
L’andamento del prezzo dell’oro ha seguito l’andamento delle aspettative verso una eventuale interruzione del programma di allentamento quantitativo della banca centrale statunitense, una delle principali spinte dell’oro.
Tuttavia, gli investitori hanno avuto modo di reagire al rilascio di una serie di dati economici provenienti dalla Cina.
I dati ufficiali hanno mostrato che i prezzi al consumo in Cina sono saliti del 3,2% a febbraio rispetto allo scorso anno, sopra le aspettative di un aumento del 3% e contro l’aumento del 2% di gennaio.
Un secondo report ha mostrato che la produzione industriale è salita del 9,9% a febbraio, contro il previsto aumento del 10,5% ed in seguito all’aumento del 10,3% del mese precedente.
Da un punto di vista tecnico, il metallo prezioso è stato scambiato in un range tra 1.560,00 dollari a 1.580 dollari l’oncia troy dall’inizio di marzo.
La propensione al rischio dell’oro si è indebolita nelle ultime settimane con i market players che hanno optato per i global equities sul metallo prezioso, nelle speranze che la ripresa economica negli USA possa riprendere il suo slancio.
Il Dow Jones Industrial Average si è mosso ulteriormente in seguito ai dati sull’occupazione USA rilasciati venerdì in seguito ai dati sull’occupazione USA.
Sul Comex, l’argento con consegna a Maggio ha segnato +0,1% a 28,97 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a maggio ha segnato -0,4% a 3,495 dollari la libbra.
Il rame è andato sotto pressione nei timori sullo stato di salute dell’economia in Cina, il principale consumatore del metallo industriale.