ROMA (Reuters) - Il cda di Enel (MI:ENEI) ha approvato ieri i risultati per il 2016 che si è chiuso con un utile netto ordinario di gruppo di 3,243 miliardi, in crescita del +12,3% rispetto ai 2,887 miliardi del 2015.
Lo si legge in una nota del gruppo elettrico diffusa questa mattina in cui si aggiunge che verrà richiesta ai soci la distribuzione di un dividendo da 0,18 euro per azioni per il quale a gennaio 2017 è stato distribuito un acconto di 0,09 euro per azione.
Oggi ci sono state due diverse conference call con i giornalisti e con gli analisti durante le quali l'AD, Francesco Starace, e il Cfo, Alberto De Paoli, hanno fornito dettagli sull'andamento del gruppo elettrico nel 2016.
I risultati, giudicati in linea con le attese dagli analisti, sono stati salutati tiepidamente dalla borsa dove in generale il settore delle utilities è sotto pressione. Il titolo Enel, intorno alle 11,15, perde oltre il 2%.
Starace ha confermato gli obiettivi economico-finanziari per il 2017 e la promessa di un dividendo minimo da 0,21 euro per azione a valere sui risultati dell'anno in corso. Ha anche annunciato la probabile vittoria di Open fiber, la società che gestisce reti a fibra ottica, nella gara per la realizzazione del secondo lotto della rete per le aree disagiate bandita da Infratel.
Il manager ha spiegato che le risorse a disposizione per acquisizioni non saranno usate per colpi ad effetto: "Non amiamo le grandi acquisizioni che potenzialmente distruggono valore", ha detto.
Starace ha anche preso le distanze dall'Europa, almeno fino a quando non sarà passato il travaglio politico: "Non è un posto dove fare merger almeno fino a che non saranno state fatte le elezioni in Francia e Germania", ha detto.
I 400 milioni di euro che il gruppo spenderà in Romania sono la conseguenza di una decisione arbitrale sulle partecipazioni del 13,57% nelle società Enel Distributie Muntenia ed Enel Energie Muntenia detenute da SAPE, la controparte rumena, dopo la privatizzazione e la vendita al gruppo italiano di Muntena.
Il Cda, nell'ambito dell'annunciato eventuale buy-back, chiederà all'assemblea l'autorizzazione all'acquisto fino a 500 milioni di azioni proprie, pari a 4,92% circa del capitale, con un esborso massimo da 2 miliardi. L'eventuale buy back si protrarrà per 18 mesi a partire dalla delibera dell'assemblea, in calendario per il prossimo 4 maggio.
Enel ha previsto un buy back nel caso non riesca ad impiegare la liquidità destinata al riacquisto delle minorities nelle società partecipate.
Le azioni proprie, spiega la società, potranno essere usate per offrire agli azionisti uno strumento di monetizzazione del proprio investimento; operare sul mercato in un'ottica di investimento a medio e lungo termine; per piani di azionariato destinati agli amministratori o ai dipendenti; per eventuali operazioni di finanza straordinaria.