LONDRA (Reuters) - La Corte europea dei diritti dell'Uomo ha riconosciuto la responsabilità della Russia nell'omicidio dell'ex agente del Kgb Alexander Litvinenko, morto a Londra nel 2006 dopo essere stato avvelenato con una rara sostanza radioattiva.
Litvinenko, un disertore divenuto aspro critico del Cremlino, è morto tre settimane dopo aver bevuto del tè verde contaminato con polonio-210 in un lussuoso hotel londinese.
La Gran Bretagna ha incolpato a lungo Mosca della morte di Litvinenko e la corte europea, con sede a Strasburgo, ha deliberato in favore di questa tesi, sostenendo che "l'omicidio del signor Litvinenko è imputabile alla Russia", si legge in un comunicato.
La foto di Litvinenko, che aveva 43 anni, disteso sul suo letto dello University College Hospital di Londra, giallastro, emaciato e con i capelli caduti ha fatto il giro dei media britannici ed occidentali.
Dal suo letto di morte, Litvinenko aveva detto agli investigatori di ritenere che il presidente Vladimir Putin -- un ex agente del Kgb passato poi a dirigere l'attuale Fsb prima di diventare leader della Russia -- avesse direttamente ordinato il suo omicidio.
L'utilizzo di un raro isotopo radioattivo nelle strade di Londra, apparentemente allo scopo di pareggiare i conti, fece precipitare le relazioni anglo-russe e la sfiducia dell'occidente nei confronti del Cremlino ai minimi dalla fine della Guerra Fredda.
Nel 2016, un'inchiesta britannica concluse che probabilmente Putin aveva approvato l'operazione dell'intelligence russa mirata ad uccidere Litvinenko.
Mosca ha sempre negato ogni coinvolgimento, così come gli uomini accusati dalla Gran Bretagna di essere gli esecutori materiali dell'omicidio.
(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi, luca.fratangelo@thomsonreuters.com, +48587696613)