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Polonia, violati diritti di due giudici per udienza equa - Cedu

Pubblicato 08.11.2021, 14:14
Aggiornato 08.11.2021, 14:18
© Reuters. FILE PHOTO: The courtroom of the European Court of Human Rights is seen ahead of the start of a hearing concerning Ukraine's lawsuit against Russia regarding human rights violations in Crimea, at  in Strasbourg, France, September 11, 2019.  REUTERS/Vincen

VARSAVIA (Reuters) - Il diritto di due giudici polacchi a un'udienza equa dopo che le loro richieste d'assunzione sono state bloccate è stato violato, secondo la Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu), in una sentenza che mette in dubbio l'indipendenza della magistratura polacca.

La decisione rappresenta l'ultimo atto nella disputa internazionale tra la Polonia e l'Unione europea sullo stato di diritto e le riforme della giustizia, che secondo i critici limitano l'indipendenza dei tribunali polacchi. Il partito al potere in Polonia, Diritto e Giustizia (PiS), ha dichiarato che le riforme sono necessarie per eliminare dal sistema giudiziario i residui del comunismo.

La sentenza della Corte europea ha criticato il Consiglio nazionale della magistratura (Krs), ente responsabile per la nomina dei giudici e la procedura per la loro selezione.

I giudici Monika Joanna Dolinska-Ficek e Artur Ozimek hanno presentato un ricorso a Cedu dopo che le loro richieste d'assunzione per alcuni ruoli in Polonia - il più grande stato ex comunista dell'Unione europea - sono state bloccate.

I due sostengono che il Krs e la Camera per la revisione straordinaria e gli affari pubblici della Corte suprema polacca, che hanno ascoltato i loro appelli, non hanno agito in modo indipendente e imparziale.

"La Corte conclude che la Camera per la revisione straordinaria e gli affari pubblici della Corte suprema, che ha esaminato i casi dei candidati, non sia un 'tribunale stabilito dalla legge'", si legge nella sentenza Cedu.

© Reuters. FILE PHOTO: The courtroom of the European Court of Human Rights is seen ahead of the start of a hearing concerning Ukraine's lawsuit against Russia regarding human rights violations in Crimea, at  in Strasbourg, France, September 11, 2019.  REUTERS/Vincent Kessler/File Photo

La Corte europea ha ordinato alla Polonia il pagamento di 15.000 euro per entrambi i giudici. Il tribunale ha anche aggiunto nel comunicato che "negli interessi dello stato di diritto ... e dell'indipendenza della magistratura, è necessaria una rapida azione correttiva da parte dello stato polacco".

Sebastian Kaleta, viceministro della Giustizia polacco, ha criticato il verdetto su Twitter.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in redazione a Milano Gianluca Semeraro, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)

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