LEOPOLI (Reuters) - Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha affermato per la prima volta che l'invasione russa dell'Ucraina equivale a un genocidio, mentre il numero uno del Cremlino, Vladimir Putin, ha detto che la Russia proseguirà l'operazione e raggiungerà gli obiettivi "con costanza e calma".
"Sì, l'ho chiamato genocidio poiché diventa sempre più chiaro che Putin sta solamente tentando di cancellare l'idea di poter essere ucraini e le prove in merito aumentano", ha detto Biden ai giornalisti ieri poco prima di salire sull'Air Force One.
Biden ha più volte chiamato Putin criminale di guerra ma ieri, durante un discorso presso uno stabilimento di etanolo in Iowa, il presidente degli Stati Uniti ha innalzato la retorica a un livello successivo, accusando la Russia di genocidio.
"Lasceremo che sia la giustizia a livello internazionale a decidere se sia davvero così, ma a me sembra senza dubbio questo il caso".
La Russia ha più volte negato di puntare a colpire obiettivi civili e ha detto che le accuse di crimini di guerra sono state escogitate ad arte dall'Ucraina e dell'Occidente.
In molte città nel nord dell'Ucraina dalle quali i russi si sono ritirati si è assistito alla comparsa di centinaia di cadaveri di civili, in quella che per Kiev è stata una campagna di uccisioni, torture e stupri.
L'agenzia Interfax Ucraina ha reso noto, riportando le parole del capo della polizia del distretto di Kiev, che sono 720 i corpi ritrovati nella regione che circonda la capitale e che i dispersi sono oltre 200.
Il Cremlino afferma di aver avviato l' "operazione militare speciale" il 24 febbraio per smilitarizzare e "denazificare" l'Ucraina. Kiev e gli alleati occidentali rifiutano tale versione dei fatti e sostengono che si tratti di un falso pretesto per lanciare l'offensiva sul Paese.
(Tradotto da Michela Piersimoni, editing Stefano Bernabei)