ROMA (Reuters) - Per sbloccare il mercato delle sofferenze delle banche italiane occorre un tempestivo intervento che velocizzi il recupero dei crediti, in anticipo sui tempi della prevista delega.
Lo ha detto in audizione alla Camera il direttore generale dell'Abi Giovanni Sabatini.
"Un intervento tempestivo e mirato alla velocizzazione del recupero dei crediti sarebbe di primaria importanza nel contesto attuale di forte volatilità e incertezza dei mercati", ha detto Sabatini.
Per il direttore generale dell'Abi, ridurre i tempi di recupero dei crediti può "contribuire a ridurre la distanza tra valori di bilancio e quotazioni offerte dal mercato, elemento che ancora ostacola la partenza di un mercato per questi crediti".
Secondo stime Abi ricordate da Sabatini, "nel complesso, per ogni anno di riduzione dei tempi di recupero delle garanzie lo scarto tra prezzo di offerta e prezzo di domanda si ridurrebbe di circa il 10%".
Le banche hanno circa 89 miliardi di sofferenze, pari al 4,6% degli impieghi, al netto delle rettifiche, sui circa 200 miliardi di sofferenze lorde.
Abi ha poi proposto alcune semplificazioni operative e fiscali allo strumento di garanzia statale per la cartolarizzazione dei crediti in sofferenza, previsto dal decreto del governo in fase di conversione alla Camera.
Una prima possibilità sarebbe che "una banca più grande acquista i crediti da una pluralità di banche minori per poi procedere alla loro cartolarizzazione secondo quanto previsto dal decreto".
In alternativa, Abi suggerisce che "più banche medio-piccole cedono i propri crediti direttamente al veicolo, realizzando un'operazione di cartolarizzazione cosiddetta di multioriginator".
Sarebbe in tal caso utile, ha detto Sabatini, "eliminare il vincolo che, ai fini dell'ottenimento della garanzia dello Stato, il cedente sia necessariamente una banca con sede legale in Italia. Ci potrebbero infatti essere soggetti esteri disponibili a svolgere la funzione di raccolta dei crediti da banche minori, per poi realizzare operazioni di cartolarizzazione di maggiori dimensioni".
Inoltre, dice l'Abi, si potrebbe ampliare la platea di chi potrà godere della garanzia anche alle società di leasing, factoring e credito al consumo.
Non piace poi all'Abi il costo della garanzia crescente in relazione alla durata dell'operazione: "L'effetto è quello di ridurre l'appetibilità dello schema".
"È da valutare la congruità" della durata di 18 mesi dello schema di garanzia.
È poi da verificare se la BCE possa assumere in garanzia nelle sue operazioni di rifinanziamento delle banche anche i titoli derivanti delle cartolarizzazioni, nonostante il loro sottostante sia rappresentato da crediti deteriorati. "Tale possibilità renderebbe lo schema più appetibile", ha detto Sabatini.
(Stefano Bernabei)