ROMA (Reuters) - Confindustria e sindacati, al termine di un incontro di quattro ore, hanno condiviso una proposta da presentare al governo per affrontare le crisi aziendali.
Lo rende noto un comunicato congiunto.
"Il documento propone un modello innovativo di gestione delle crisi e delle ristrutturazioni aziendali che mette al centro la ricollocazione dei lavoratori, assegnando alle parti sociali, attraverso la contrattazione, un ruolo attivo e di grande responsabilità", si legge nella nota che illustra la proposta.
"Confindustria, Cgil, Cisl e Uil confidano nella condivisione di queste proposte da parte del Governo e ne auspicano la piena attuazione, forti della convinzione che, nell'attuale contesto produttivo ed economico, siano utili per dare risposte adeguate a imprese e lavoratori".
In particolare, le parti sociali propongono: nelle imprese interessate dalla cassa integrazione straordinaria, laddove siano previsti esuberi, la condivisione di un "piano operativo di ricollocazione" attraverso un accordo sindacale, finalizzato a favorire la formazione e la ricollocazione dei lavoratori, già durante il periodo di cassa integrazione.
Nelle imprese che operano in aree di crisi industriale, laddove vi siano concrete possibilità di rilancio delle attività produttive, le parti propongono anche alcuni correttivi alla disciplina degli ammortizzatori sociali.
La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha detto che "i sindacati con Confindustria chiedono il prolungamento di uno o due anni della cig per le aree di crisi e per tutto il meridione".
Una fonte sindacale ha stimato che il governo, con la fine della mobilità, risparmia 3/4 miliardi che potrebbe reimpiegare in parte per la cig. Le aziende continueranno a versare lo 0,30% del salario sui fondi inter professionali che finanzieranno non più la mobilità ma la ricollocazione dei lavoratori e le politiche attive del lavoro.
(Alberto Sisto)