MILANO (Reuters) - La terza sezione penale della Cassazione ha annullato stasera con rinvio a un altro collegio della Corte d'Appello di Milano la sentenza con cui i giudici di secondo grado milanesi avevano condannato gli ex AD di Finmeccanica (MI:LDOF) LDOF.MI e AgustaWestland Giuseppe Orsi e Bruno Spagnolini per corruzione internazionale e false fatture, nel processo sulle presunte tangenti per l'appalto da 560 milioni di euro per 12 elicotteri all'India nel 2010.
Era stato lo stesso Pg della Cassazione, Enrico Delehaye, a chiedere oggi l'annullamento con rinvio della condanna a 4 anni e 6 mesi per Orsi e a 4 anni per Spagnolini a causa di un vizio procedurale, cioè per la diversità del capo di imputazione di corruzione internazionale nel processo di secondo grado, rispetto a quello contestato nel processo di primo grado al Tribunale di Busto Arsizio.
I difensori dei due imputati, gli avvocati Ennio Amodio, Novella Galantini e Massimo Bassi, avevano invece chiesto l'assoluzione con l'annullamento della sentenza senza rinvio.
Ora gli atti dovranno tornare a Milano dove verrà celebrato un nuovo processo d'appello. Visto che i capi di imputazione si riferiscono alla metà del 2010, prima della riforma Severino, il reato di corruzione internazionale si prescriverà dopo sette anni e mezzo, quindi a fine 2017, ed appare quindi possibile che il procedimento, visto che si dovrà fissare un nuovo processo di secondo grado, si concluderà con la prescrizione.
Nel dispositivo della sentenza dello scorso aprile, la Corte d'Appello presieduta da Marco Maria Maiga aveva ritenuto di configurare la corruzione per atto conforme ai doveri d'ufficio e non quella per atto contrario, come invece nel capo di imputazione originario.
In primo grado, il Tribunale di Busto Arsizio il 9 ottobre 2014 aveva assolto entrambi gli imputati dall'imputazione di corruzione internazionale "perché il fatto non sussiste" e li aveva condannati a due anni di reclusione per false fatture.
Il caso degli elicotteri mise in forte imbarazzo il governo indiano dell'epoca, che nel 2014 sospese l'esecuzione del contratto, escusse fidejussioni per circa 225 milioni e si tenne i primi tre elicotteri, che valgono circa 37 milioni di euro l'uno.
LE TESI DI ACCUSA E DIFESA
Secondo l'accusa, una parte delle presunte tangenti sarebbero state originate da contratti di consulenza al gruppo dell'italoamericano residente in Svizzera Guido Ralph Haschke, uscito dalla vicenda con un patteggiamento a un anno e 10 mesi per corruzione internazionale. Il gruppo comprende anche lo svizzero Carlo Gerosa e i tre fratelli Tiagy, imprenditori indiani. Haschke, grazie al collegamento con Sashi Tiagy, cugino dei suoi soci, all'epoca capo di stato maggiore dell'aeronautica indiana e presunto destinatario delle mazzette, avrebbe garantito il buon esito della gara d'appalto. Un'altra parte della presunta tangente, sempre secondo l'accusa, sarebbe arrivata da altri contratti AgustaWestland col consulente britannico Christian Michel.
Altrettanto sinteticamente, le difese hanno sostenuto l'assenza di prove sia di un accordo corruttivo, sia dell'atto contrario ai doveri d'ufficio di pubblici ufficiali indiani, sia delle sovraffatturazioni ai consulenti. Per le difese prima di tutto Haschke avrebbe esagerato il suo ruolo per poter accreditarsi presso Finmeccanica e ottenere così dei lavori, il maresciallo Tiagy non sarebbe stato nella posizione di influenzare alcunché, visto che le decisioni sulle caratteristiche della gara vennero assunte da altri organi, ogni consulenza era giustificata e ogni pagamento rendicontato a fronte di un lavoro effettivamente svolto.
PATTEGGIAMENTI E PROCEDIMENTO ANCORA IN CORSO IN INDIA
Nella vicenda sono state disposte una serie di archiviazioni, prima fra tutte quella della capogruppo Finmeccanica come persona giuridica. Oltre a quello di Haschke, ci sono stati poi i patteggiamenti di AgustaWestland Ltd (che ha visto al confisca di 7,5 milioni di euro come "prezzo del reato presupposto di corruzione") e AgustaWestland spa.
In procura a Busto Arsizio sono ancora in sospeso le posizioni di Michel, dell'avvocato indiano Gautam Khaitan e di Gerosa, il cui fascicolo sarà trasmesso in Svizzera.
In India invece è ancora in corso l'inchiesta su riciclaggio e corruzione che vede fra gli indagati anche alcuni dei protagonisti del procedimento italiano. Proprio all'inizio di questo mese, New Delhi ha arrestato l'ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica Sashi Tiagy e uno dei cugini.