Di Mauro Speranza
Investing.com – Il settore finanziario attira sempre molto interesse tra gli investitori, in particolare con la crisi arrivata con la pandemia da Covid 19 che ha portato ad un calo dei crediti. Se queste perdite risultano ancora elevate, “nel terzo trimestre si stanno attenuando notevolmente rispetto ai livelli estremamente alti del primo semestre”, spiega Johan Scholtz, analista di Morningstar.
Dall’istituto hanno ricevuto indicazioni dalle stesse banche circa le perdite sui crediti e “la maggior parte degli istituti in realtà si aspetti che queste perdite calino ulteriormente il prossimo anno e alcuni di essi stanno indicando una discesa anche al di sotto dei livelli visti a metà del ciclo”.
Secondo Scholtz, “questa non è una situazione simile al 2008. Le pratiche per la concessione del credito da parte delle banche sono migliorate e penso che i consumatori e le aziende si trovino in una situazione migliore rispetto al 2008. Inoltre, cosa decisamente importante, lo stimolo ricevuto dai governi ha davvero aiutato molto”.
Con un seppur limitato recupero, ritorna l’ipotesi del ritorno ai dividendi per le banche me secondo Scholtz bisognerà aspettare ancora un po’: i dividendi “non torneranno ancora al loro potenziale di dividendi in termini di payout. C'è un divieto, o dovrei dire una restrizione, in atto che limita la distribuzione a circa il 15% dei guadagni. Considera che le banche, in genere, distribuiscono cifre vicine al 50%-60% degli earnings”.
Questa situazione “non cambierà fino verso il terzo trimestre”, prevede l’esperto, “dopodiché ci si aspetta che le banche siano in grado di riprendere a distribuire i dividendi e, forse, alcuni istituti potranno anche riacquistare azioni proprie. La cosa interessante è che ci sono un bel po’ di banche con molto capitale in eccesso che potrebbe trovare la via per tornare agli investitori”.
Come conseguenza del divieto, aggiunge, “non è più lasciato al mercato di decidere veramente riguardo alla valutazione delle banche. Insomma, c’è stato questo tipo di divieto generalizzato e non penso sia stata una buona idea”.
Le banche più interessanti secondo Morningstar
In questo contesto, da Morningstar citano tre banche europee particolarmente interessanti. La prima evidenziata a Scholtz è Credit Suisse (SIX:CSGN), da lui definita “una UBS (NYSE:UBS) più modesta”, in quanto “ha molti degli stessi driver di UBS, ma viene scambiata con uno sconto del 20%-25% rispetto a UBS”.
Il secondo nome della lista di Morningstar è BBVA, istituto spagnolo che “ha abbandonato il suo business negli Stati Uniti e ora ha un mucchio di capitale in eccesso” ed “è già confermato che riacquisterà azioni proprie per il 10% della sua capitalizzazione di mercato”, sottolinea Scholtz.
“Circa il 75% dei suoi guadagni vengono dai mercati emergenti e il solo il 25% arriva dalla Spagna”, analizza l’esperto, aggiungendo che “il sentiment riguardo ai mercati emergenti sta migliorando, abbiamo visto un dollaro più debole e un aumento dei prezzi delle materie prime. Quindi, questo mette BBVA (MC:BBVA) in una posizione molto buona per le persone che cercano di muoversi verso i mercati emergenti”.
Terzo istituto sul quale Morningstar ha ‘messo gli occhi’ è ING.
Secondo Scholtz, ING (AS:INGA) “domina il panorama bancario olandese. Il 40% degli olandesi ha il proprio conto presso ING. E il mercato bancario olandese è di qualità e concentrato. Quindi, pensiamo che nel tempo ciò porterà a un grado più alto di redditività. L'unico problema, però, è che ING è molto esposta al ciclo dei tassi di interesse.