Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno implementato restrizioni al commercio di alluminio, rame e nichel di nuova produzione russa sul London Metal Exchange (LME) e sul Chicago Mercantile Exchange (CME).
Queste restrizioni sono in vigore per i metalli prodotti dopo il 12 aprile, mentre i metalli prodotti prima di questa data non sono soggetti a queste sanzioni. L'obiettivo delle sanzioni è quello di ridurre le entrate che la Russia ottiene dall'esportazione dei metalli, prodotti da aziende come Rusal e Nornickel.
Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti e il governo britannico hanno vietato al London Metal Exchange e al Chicago Mercantile Exchange di negoziare alluminio, rame o nichel di nuova produzione provenienti dalla Russia.
In risposta a questi sviluppi, gli analisti finanziari di Jefferies hanno espresso la previsione che i prezzi dell'alluminio saranno i più colpiti dal divieto, ma prevedono anche un aumento dei prezzi del rame e del nichel.
Hanno inoltre osservato che questa situazione probabilmente favorirà il valore delle azioni delle aziende produttrici di alluminio come Alcoa.
Inoltre, gli analisti hanno osservato che l'effetto complessivo di queste sanzioni è positivo per i prezzi dell'alluminio, del rame e del nichel scambiati sull'LME, in quanto eliminano i precedenti prezzi più bassi per i metalli russi di nuova produzione e possono portare a un restringimento della forbice dei prezzi nel breve termine a causa di potenziali riduzioni future delle scorte disponibili.
Tuttavia, hanno anche affermato che, poiché le sanzioni non riguardano direttamente il commercio fisico di questi metalli al di fuori delle strutture di stoccaggio dell'LME, l'impatto complessivo sui prezzi potrebbe essere limitato. L'intenzione delle sanzioni, secondo questi analisti, è quella di creare maggiori riduzioni di prezzo per i metalli russi di nuova produzione rispetto ai prezzi globali, limitando le possibilità di vendita e di finanziamento di questi metalli.
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