Investitori e analisti guardano distratti i titoli sulle guerre commerciali e studiano grafici e serie storiche per capire se le prossime trimestrali segneranno un nuovo record.
I titoloni dei giornali sulle guerre commerciali “abbaiano molto di più di quanto mordano”, per usare l’espressione del blogger americano Savvy Investor. Almeno a Wall Street, dove invece si studiano i grafici e le serie storiche delle trimestrali e del rapporto tra prezzi e utili per decifrare la direzione del mercato. Lo S&P 500 viaggia in territorio positivo rispetto a inizio anno e negli ultimi due mesi è avanzato di quasi l’8% sulla spinta di risultati particolarmente robusti delle società quotate nel primo trimestre. La distanza che lo separa dal record di sempre toccato il 26 gennaio si misura in circa il 3%. Non così per il Nasdaq e il Russel 2000 che invece stanno esplorando territorio record. Da notare che i due indici, che comprendono tecnologici e small cap (siamo in America, parliamo di capitalizzazione media di 860 milioni di dollari) di solito anticipano la direzione del mercato perché rappresentano la parte più dinamica dell’economia.
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ATTESE TRIMESTRALI ROBUSTE
Gli earnings per share (utili per azione) dello S&P 500 viaggiano circa il 25% sopra i livelli di un anno fa, il 75% delle società dell’indice nel primo trimestre ha battuto le attese per oltre il 7% e ha messo a segno il quarto trimestre consecutivo di crescita degli utili a due cifre. Al prossimo giro di trimestrali mancano cinque settimane più o meno, si parte dopo metà luglio. Le attese sono per un altro trimestre robusto, con una crescita del 20% anno su anno. Secondo quasi tutti i criteri di misurazione il mercato è in una fase di ipercomprato, il che non vuol dire che i prezzi siano ingiustificati. Qualche ritracciamento di qui a cinque settimane ci sta, ma niente all’orizzonte che possa somigliare a una correzione tipo quella incorsa tra fine gennaio e inizio febbraio.
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UNA RESISTENZA INVIOLATA
Se le attese del mercato vengono confermate, la crescita degli utili del secondo trimestre sarà la più forte dal primo trimestre del 2011. Il rapporto tra prezzi delle azioni e utili proiettato su 12 mesi si colloca a 16,6 volte sopra le medie storiche sia a 5 anni (16,2) che a 10 (14,4). In aggiunta, tutti i settori dello S&P 500 viaggiano sopra la media mobile a 50 giorni, con la sola eccezione delle utility, che soffrono per il rialzo dei tassi. Il livello tecnico da tenere d’occhio è 2.790, una resistenza che l’indice non è riuscito a sfondare tra fine febbraio e inizio marzo, nel rimbalzo seguito alla correzione, e che ancora tiene.
I settori dell’S&P 500 da inizio anno (Fonte: Bespoke)
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge