Investing.com – Una Federal Reserve (Fed) divisa sta mandando segnali da tempo sulla prossima decisione di politica monetaria, che si crede sarà quella di proseguire questo ciclo di inasprimento iniziato nel dicembre 2015, quando la banca aveva annunciato quattro aumenti dei tassi per quest’anno.
Il tempo è passato e la banca non è intervenuta, alla Fed ora restano solo tre possibilità di intervento nel 2016 - mercoledì, il 2 novembre ed il 14 dicembre - per avviare la normalizzazione dei tassi; tuttavia i mercati restano piuttosto scettici sulla possibilità di un solo aumento quest’anno.
Osservando i messaggi inviati da diversi membri della Fed lo scorso mese, sembra che la parte più cauta avrà la meglio nella decisione finale.
La governatrice della Fed Esther George dovrebbe mantenere la sua posizione, dopo essersi espressa a luglio a favore di un aumento di 25 punti base (bp) a 0,50%-0,75% e si prevede che la presidente della Fed di Cleveland Loretta Mester e/o il presidente della Fed di Boston Eric Rosengren possano stare dalla sua parte.
All’inzio di settembre Loretta Mester ha ribadito che la possibilità di un aumento dei tassi è “piuttosto urgente” sottolineando che “preventività è importante” in un’economia con piena occupazione e con l’inflazione vicina all’obiettivo.
Rosengren, intanto, ha espresso un certo timore che i tassi di interesse restino bassi troppo a lungo. “L’incapacità di continuare sulla strada di un graduale rientro alla normalità dei tassi potrebbe accorciare, invece che allungare, la durata di questa ripresa”, ha dichiarato il 9 settembre.
Le dichiarazioni sono giunte dopo che la Presidente della Fed Janet Yellen ha preso una posizione meno cauta durante il Simposio Economico di Jackson Hole il 26 agosto. “Credo che le condizioni per un aumento dei tassi dei fondi federali sia aumentata negli ultimi mesi” ha affermato nelle sua dichiarazione ritenuta un po’ a metà strada.
Fermamente cauta invece la posizione del Governatore Fed Daniel Tarullo che rifiuta l’idea di un’economia statunitense in forte ripresa; durante un’intervista rilasciati alla CNBC il 9 settembre ha dichiarato di voler vedere un’inflazione più stabile prima di considerare un aumento dei tassi.
Intanto la governatrice Lael Brainard ha dichiarato il 12 settembre che l’economia USA non è al livello della piena occupazione ed ha aggiunto che è necessaria
prudenza nella cancellazione delle misure di allentamento.
In questo clima così diviso, il presidente della Fed di Atlanta Fed Dennis Lockhart ha dichiarato che durante il vertice di mercoledì è garantita un’ “accesa discussione” sugli aumenti dei tassi.
Secondo l’ex President della Fed di Minneapolis, Narayana Kocherlakota, l’opinione di Tarullo e Brainard sono quelle più convincenti e la Fed non interverrà sui tassi a breve.
In un articolo ha indicato che la Fed potrebbe aumentare di un quarto di punto oppure non intervenire.
”La seconda opzione sembra la più probabile, visto che due governatori si sono detti a favore di una posizione più cauta”, ha scritto Kocherlakota.
“L’ultima volta che la Fed è intervenuta con due governatori contrari è stata nel 1993,” ha aggiunto.
Con una così diffusa opinione che la Fed non interverrà prima della fine dell’anno, è solo al 12% la possibilità di un aumento dei tassi per mercoledì, secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com.
Per dicembre la probabilità è al 58,7%.
Continua a seguire le aspettative dei mercati sulle prossime decisioni della Fed con lo strumento: