Investing.com - L’euro si indebolisce questo lunedì, i timori per un risultato shock delle elezioni francesi come la Brexit o la vittoria di Trump hanno riportato l’attenzione degli investitori sui rischi politici che si trova ad affrontare la zona euro.
Il cambio EUR/USD scende al minimo intra-day di 1,0709 per poi attestarsi a 1,0721, giù dello 0,57% sulla giornata.
Sull’euro ha pesato la notizia riguardante Marine Le Pen, a capo del partito di estrema destra Fronte Nazionale, che ieri ha lanciato la sua campagna presidenziale promettendo che il paese uscirà dalla zona euro e che la Francia sarà protetta dalla globalizzazione.
I sondaggi mostrano che il candidato del partito conservatore Francois Fillon non è più il favorito nella corsa alle elezioni a vantaggio del rivale centrista Emmanuel Macron dopo lo scandalo sui lavori fittizi.
La moneta unica sembra non tenere conto dei dati di questa mattina che hanno mostrato un aumento dell’attività delle fabbriche tedesche al massimo di due anni e mezzo a gennaio, con gli ordinativi alle fabbriche che sono schizzati del 5,2%, il massimo dal gennaio del 2014.
Un secondo report ha rivelato che la fiducia degli investitori nella zona euro è peggiorata a febbraio, nei timori che le politiche di Trump possano pesare sulla crescita globale.
L’euro scende anche contro la sterlina, con la coppia EUR/GBP giù dello 0,5% a 0,8598.
Intanto, la valuta britannica si indebolisce contro il dollaro con il cambio GBP/USD in calo dello 0,15% a 1,2465 mentre è cominciato un dibattito parlamentare su una legge che darebbe al Primo Ministro Theresa May il diritto di dare il via alla Brexit.
Il dollaro si stabilizza contro il paniere delle altre principali valute questo lunedì dopo che i dati di venerdì che hanno rivelato un rallentamento dell’aumento dei compensi USA a gennaio hanno ridimensionato le attese di un veloce aumento dei tassi di interesse per quest’anno.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,39% a 100,06.
Secondo lo Strumento di Controllo dei Tassi della Fed di Investing.com, meno del 10% dei traders si aspetta un aumento dei tassi di interesse in occasione del vertice di marzo. La possibilità di un intervento a giugno è pari invece a poco meno del 50%.