MILANO, 10 settembre (Reuters) - Piazza Affari termina la seduta in calo, fanalino di coda in Europa, penalizzata da prese di profitto in una seduta un po' volatile con i titoli bancari incerti, in attesa del direttivo Bce di giovedì che dovrebbe varare nuove misure espansive.
"Si chiude leggermente negativi, ma senza grandi scossoni", sintetizza un trader.
Vicende di politica interna sullo sfondo, con il mercato che attende di vedere il nuovo governo alla prova dei fatti. Lo spread del rendimento fra i titoli di stato decennali italiani e spagnoli in allargamento poco sotto 160 punti base in parte a seguito della notizia Reuters di un obiettivo del governo di alzare il deficit 2020 al 2,3% del Pil.
Banche chiudono miste dopo l'andamento altalenante della mattina. Unicredit (MI:CRDI) e Intesa (MI:ISP) rispettivamente a -0,38% e a +1,05%. Pesante Nexi (MI:NEXII) che perde il 4,24%. Secondo un quotidiano, fra i 29 punti all'ordine del giorno del nuovo governo ci sarebbe l'obiettivo di disincentivare l'uso del contante, mentre Mf scrive che il precedente governo a guida M5s-Lega era favorevole a una fusione con Sia e puntava a un'accelerazione del deal per l'autunno.
Realizzi sulle utility a causa di una rotazione degli investimenti. Cala dello 0,77% A2a, mentre Snam (MI:SRG) cede l'1.06%, nonostante le indiscrezioni su una possibile offerta per una quota del gasdotto Rover negli Stati Uniti. Giù anche Terna (MI:TRN) in flessione dell'1,74%.
Fiat Chrysler (MI:FCHA) (Fca) perde l'1,23% dopo le dichiarazioni alla stampa del Ceo di Renault (PA:RENA), Thierry Bolloré, che ha parlato di "grande rimpianto" per il progetto di fusione con la casa italo-americana, che ormai appartiene al passato.
Pesante Ferrari (MI:RACE) che lascia sul terreno il 5,98% su realizzi. "E' il titolo ideale per fare un po' di cassa", dice un trader, considerato che sale da un paio di settimane e ha segnato un rialzo del 45% circa da gennaio. Secondo un altro trader, "forse al mercato non sono piaciuti i due modelli presentati ieri e ci si aspettava qualcosa di più innovativo e di più alto di gamma".
Mediaset (MI:MS) chiude di poco sopra il prezzo di recesso di 2,77 euro per chi non intende partecipare all'operazione Media for Europe, approvata la scorsa settimana che prevede di mettere sotto una holding europea gli asset televisivi italiani e spagnoli. Ben sotto il recesso fissato a 6,54 euro si muove, invece, la controllata spagnola Mediaset Espana a 6,12 euro. Al momento decisiva sarebbe la mossa del socio Vivendi (PA:VIV).
Amplifon (MI:AMPF) -4,1% dopo che Jefferies ha alzato il target price a 25, tagliando però a 'hold'.
Campari (MI:CPRI) -1%; Bernstein ha migliorato il giudizio a 'market perform'.
Infine, bene gli industriali con Pirelli (MI:PIRC) e Leonardo in rialzo rispettivamente dell'1% e dello 0,7%. Telecom (MI:TLIT) balza dello 0,8%.
(Giancarlo Navach)