Di Alessandro Albano
Investing.com - Eni (MI:ENI) ha superato le attese le attese degli analisti nel terzo trimestre grazie ad una produzione upstream in recupero e in cresciuta del 6%, a 1,69 milioni di barili di olio equivalente al giorno ed in linea con la guidance del gruppo.
Inoltre, spiega la società in nota, il conteso macroeconomico sulle scorte globali e le discipline OPEC+ hanno spinto il prezzo del greggio nel terzo trimestre "con il riferimento Brent a 73,5 $/barile, +7% su base trimestrale", con le quotazioni del gas naturale ai massimi storici in Europa.
L'utile netto adjusted è pari a 1,43 miliardi rispetto ad una perdita di 153 milioni del terzo trimestre 2020, con utile netto oltre 1,2 miliardi "per effetto della migliore performance operativa, dei migliori risultati delle partecipazioni all’equity e della normalizzazione del tax rate".
L'Ebit adjusted balza a 2,49 miliardi dai 537 milioni dello scorso (5,86 mld nei nove mesi 2021, +315% YoY), mentre il flusso di cassa è pari a 3,3 miliardi a fronte di capex netti pari a 1,1 mld. Nei nove mesi, la major petrolifera ha realizzato un flusso di cassa di 8,1 mld che ha finanziato capex netti di 4 mld, con un free cash flow di oltre 4 miliardi.
La società guidata dall'Ad Descalzi ha confermato la produzione di idrocarburi a quasi 1,7 milioni di boe/giorno, mentre l'output nel quarto trimestre è atteso a 1,76 mln di boe/giorno. Le scoperte esplorative nell'anno sono state riviste al rialzo a 700 milioni di boe (da circa 500 mln di boe) in particolare grazie alla scoperta in Costa d'Avorio.
Per la divisone GGP i risultati previsti eccedere i 500 milioni di Ebit adjusted e 300 milioni con potenziale revisione al rialzo "in presenza di sostenute condizioni di volatilità e carenza d’offerta nel mercato", mentre per Eni gas e luce & Renewables l'Ebit adjusted è confermato a 350 mln e l'Ebitda adjusted pro-forma 600 mln.
Nei primi nove mesi dell’anno, ha affermato il Ceo Descalzi, "la forte generazione di cassa e l’attenta gestione dei costi rende disponibili oltre 4 miliardi di free cash flow, più che sufficienti a coprire l’intero dividendo e buyback 2021".
Per quanto riguarda la divisione Retail e Rinnovabili di Eni che sbarcherà in Borsa, "in un contesto di gruppo sempre più solido stiamo accelerando il piano di transizione - spiega l'Ad - la quotazione ci consentirà la valorizzazione di un modello di business unico, essenziale per la decarbonizzazione dei consumi della clientela retail".
"Eni conferma il proprio impegno nella disciplina finanziaria per ridurre la cash neutrality - sottolinea in seguito Descalzi - nel rapido sviluppo delle tecnologie per velocizzare i piani di decarbonizzazione, nonché nella spinta a estrarre valore dal portafoglio e creare nuovi driver di crescita tramite dedicati veicoli societari con valenza strategica".