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Fiat a picco: -5% con Catalogna che porta titolo in asta di volatilità

Pubblicato 19.10.2017, 13:17
Fiat in picchiata: Catalogna porta il titolo a -5% e va in asta di volatilità
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Investing.com – L’aggravarsi della crisi in Catalogna peggiorano le borse europee con il Ftse Mib che scende a -1,25%, perdita peggiore addirittura dell’indice spagnolo (Ibex 35) che cede lo 0,83%. Male anche il Dax a -0,72%.

Nettamente peggiore del Ftse Mib il titolo Fiat (MI:FCHA) che a metà seduta cede il 4,30% dopo essere stata sospesa in asta di volatilità quando toccava il -5%. Intanto sono attesi i dati dei conti trimestrali, previsti per martedì.

Male anche il resto dei titoli legati agli Agnelli, con Ferrari (MI:RACE) a -1,92%, Exor (MI:EXOR) a -2,15%, CNH Industrial (MI:CNHI) che cede l’1,47% e la Juventus Footbal Club SpA (MI:JUVE) che perde l’1,19% nonostante la vittoria di ieri in Champions League per 2 a 1 contro lo Sporting di Lisbona.

La giornata è caratterizzata dai fatti che stanno accadendo in Catalogna, con l’appuntamento per le ore 10 quali scadenza per la risposta del governo regionale alla richiesta di Madrid circa l’avvenuta o meno dichiarazione dell’indipendenza.

Il presidente catalano Puigdemont ha inviato pochi minuti prima di tale scadenza una lettera al governo spagnolo in cui ribadiva che l’indipendenza era stata dichiarata e poi sospesa, minacciando la discussione nel parlamento in Catalogna di una mozione in cui “si voti la dichiarazione formale di indipendenza”.

A seguito di tale lettera, il governo Rajoy ha diffuso una nota in cui annunciava una riunione del consiglio dei ministri per il prossimo sabato con il fine di discutere l’avvio delle formalità per arrivare all’attivazione dell’articolo 155 della costituzione che prevede la possibilità di una sospensione dell’autonomia di una regione e “ripristinare la legalità nell’autogoverno della Catalogna”, secondo quanto si legge nella comunciazione ufficiale.

A quel punto le borse principali hanno virato in netto negativo e in questo momento le perdite non si fermano. Diversa la reazione dell’euro che ha visto una frenata di circa 30 minuti scendendo sotto gli 1,18 dollari per poi risalire e proseguire il periodo di crescita di queste settimane.

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