MILANO (Reuters) - Le compagnie assicurative italiane del ramo Danni e Vita sono esposte ad un rischio settoriale e paese moderato in linea con alcuni paesi europei come Spagna, Portogallo, Irlanda, Slovenia.
Lo dice l'agenzia di rating Standard & Poor's spiegando che l'analisi sul rischio paese riflette un contesto di deboli prospettive di crescita economica reale e nominale oltre agli elevati rischi del sistema finanziario a causa delle difficili condizioni in cui si trova il settore bancario italiano.
Il settore delle assicurazioni può tuttavia beneficiare di una economia che rimane ricca e diversificata e che può contare su un livello di risparmio privato tradizionalmente elevato.
Inoltre, l'agenzia ha migliorato la propria valutazione sul quadro istituzionale del settore assicurativo italiano che in precedenza giudicava debole.
Giudizio positivo anche sulla governance delle compagnie italiane, in linea con le concorrenti europee, grazie al processo di consolidamento interno del settore e alla maggiore integrazione con il mercato europeo.
"Pensiamo che probabilmente la redditività del ramo danni peggiori dopo i picchi del 2013, principalmente a causa delle tariffe in calo delle Rc auto, la debole domanda nei rami non auto, il continuo aumento del costo dei sinistri e il calo dei redditi da investimenti a causa della ripida discesa dei rendimento dei titoli governativi italiani", si legge in una nota di S&P's.
"Le prospettive di crescita del mercato saranno modeste, in linea con l'andamento degli asset finanziari delle famiglie", prosegue l'agenzia di rating.
Relativamente al ramo Vita, S&P si aspetta un rendimento medio del settore nel range dello 0,5%-0,8% nei prossimi due anni e l'assenza di forti shock di mercato come quelli del 2008 e del 2011 che hanno abbattuto i rendimenti nel comparto.