di Massimiliano Di Giorgio
ROMA (Reuters) - Ilva, la più grande azienda siderurgica italiana, è "strategica" per ArcelorMittal, che chiede a Cassa Depositi e Prestiti di schierarsi al suo fianco per acquisirla.
Lo ha detto il responsabile delle M&A del colosso siderurgico mondiale, Ondra Otradovec, in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano "Il Sole 24 Ore", in cui conferma la partecipazione in cordata con il gruppo Marcegaglia che però entrerebbe con il 15% a fronte dell'85% di Arcelor.
Nei giorni scorsi, però, Cdp ha incontrato i rappresentanti dell'italiana Arvedi e dell'azienda turca Erdemir, principale gruppo siderurgico turco, in un vertice a cui hanno partecipato anche advisor finanziari e legali, ha detto a Reuters una fonte a conoscenza del dossier. E continuano a rincorrersi i rumour su una preferenza da parte del governo per una cordata più "nazionale" e meno dominata da Arcelor, che ha interessi più globali.
Non è stato possibile avere commenti sulla circostanza dell'incontro da Cdp, che ha già manifestato ufficialmente il proprio interesse ad acquisire una partecipazione di minoranza nella "nuova" Ilva.
All'intervento di Cassa è poi legato anche quello della Delfin, la finanziaria della famiglia Del Vecchio, che controlla Luxottica (MI:LUX).
Questa settimana il governo ha varato un decreto che prolunga al 30 giugno la scadenza delle offerte vincolanti per Ilva e prevede un tempo di quattro mesi per valutare prima di tutto il piano ambientale.
Nell'intervista, Otradovec ha detto che il piano industriale del tandem Arcelor-Marcegaglia prevede inizialmente una produzione di 6 milioni di tonnellate di acciaio l'anno, con tre altoforni (contro i cinque dell'Ilva a Taranto).
Ilva, in amministrazione straordinaria da oltre un anno e al centro di un processo per disastro ambientale a Taranto, conta oltre 11.000 dipendenti solo nella città pugliese e negli ultimi tre anni ha perso circa 3 miliardi di euro. Lo scorso anno ha ridotto i volumi di spedito da 5,9 a 4,7 milioni di tonnellate di acciaio.
"Il livello occupazionale dovrà essere proporzionato ai livelli produttivi che gradualmente realizzeremo sulla base di parametri utilizzati anche dalle altre aziende europee del settore", ha detto Otradovec, senza fornire dettagli.
Arcelor esclude anche di utilizzare il cosiddetto preridotto per la produzione di acciaio, sistema meno inquinante che prevede l'uso di energia elettrica.