di Stefano Bernabei
ROMA (Reuters) - Astaldi (MI:AST) ha chiesto ieri sera al Tribunale la proroga di 60 giorni per presentare il piano di concordato per uscire dalla crisi, spiegando che sta discutendo le offerte non vincolanti da Salini-Impregilo e il gruppo giapponese IHI.
E' quanto riporta l'istanza depositata, il cui contenuto è stato illustrato a Reuters da una fonte che segue questo dossier.
La proposta di Salini Impregilo, descritta nel documento, prevede che Astaldi separi in una newco le attività non di concessione, quindi di costruzione, che verrebbero rilevate al 100% da Salini e uno o più partner anche con accollo del debito.
Una seconda fonte interpellata nel pomeriggio esclude che la proposta possa prevedere che la nuova società si accolli parte del debito. "Non c'è alcun accollo di debito o conversione del debito. Sarà fatta una newco senza debito. Il debito verso le banche di Astaldi verrà soddisfatto con l'offerta di Salini e con i proventi dalla cessione di altri asset", spiega.
Altre due fonti hanno detto che la proposta di Salini prevede il coinvolgimento di Cdp e delle banche creditrici, come riportato oggi anche da Il Messaggero.
Non ci sono commenti da Cdp nè da Salini.
La proposta del gruppo giapponese, che già si era impegnato ad entrare in Astaldi prima della crisi della società, prevede che alla base del piano di salvataggio ci sia un aumento da 600 milioni circa, coperto fino a 300 milioni da IHI e per il resto da un consorzio di garanzia. A esito di questa operazione di ricapitalizzazione, secondo il piano, IHI diventerebbe il principale azionista di Astaldi.
Tra le banche maggiormente esposte verso Astaldi, che ha un debito netto di 1,9 miliardi al 30 giugno, UniCredit (MI:CRDI), Intesa Sanpaolo (MI:ISP), Banco Bpm (MI:BAMI), Bnp Paribas (PA:BNPP). In circolazione ci sono anche 900 milioni di bond.
-- Hanno collaborato da Milano Paola Arosio, Stephen Jewkes