Le azioni di Apple (NASDAQ:AAPL) sono scese del 4,8% lunedì, facendo peggio dei più ampi indici S&P 500 e Nasdaq Composite. Il calo è stato causato dall'annuncio che Warren Buffett ha venduto metà delle sue partecipazioni in Apple, contribuendo alle difficoltà dell'azienda produttrice di iPhone in una giornata difficile per i titoli tecnologici.
Gli analisti di Bernstein hanno dichiarato che l'entità della vendita di Buffett "è degna di nota" e che eventuali ulteriori vendite "dovrebbero avere un impatto meno significativo".
"Sebbene continui a esprimere grande stima per Apple come azienda, Buffett ha solitamente prestato molta attenzione alla valutazione della società, aumentando le sue partecipazioni in Apple quando il prezzo si aggira intorno a 20 volte gli utili e riducendole quando il prezzo supera le 30 volte gli utili", hanno osservato gli analisti.
"Se Buffett decidesse di ridurre il suo investimento in Apple al livello del suo secondo investimento (Bank of America) entro la fine dell'anno, rappresenterebbe circa il 2% del volume medio giornaliero di scambi del titolo Apple".
Inoltre, gli analisti hanno discusso i recenti eventi relativi all'azione legale del Dipartimento di Giustizia (DOJ) contro Google (NASDAQ:GOOGL). In particolare, lunedì un giudice federale ha deciso che Google ha violato le leggi sulla concorrenza degli Stati Uniti con la sua attività di ricerca, dichiarando che l'azienda tecnologica è "un monopolista e ha assunto un comportamento monopolistico per preservare il suo monopolio".
La sentenza del giudice contro Google per la sua condotta anticoncorrenziale - compreso l'accordo con Apple e il pagamento di 20 miliardi di dollari all'anno per essere il motore di ricerca predefinito - sembra preoccupante. Tuttavia, Bernstein sottolinea che una risoluzione definitiva "è probabilmente lontana diversi anni".
"Crediamo che sia ragionevole aspettarsi un risultato in cui agli utenti venga presentata una scelta di motori di ricerca, con Apple che potenzialmente riceverà compensi simili a quelli attuali; Apple potrebbe anche offrire il proprio motore di ricerca come opzione, il che potrebbe in ultima analisi aumentare le entrate rispetto all'attuale Internet Service Agreement", hanno suggerito gli analisti.
Infine, Bernstein ha affermato che Apple potrebbe risentire delle recenti sfide economiche generali, soprattutto perché meno del 10% dei suoi ricavi proviene da fonti ricorrenti. Tuttavia, gli analisti sostengono che l'andamento del titolo Apple "è influenzato principalmente dalla qualità dei suoi prodotti e dalla frequenza degli aggiornamenti dei clienti".
"Manteniamo la nostra aspettativa che l'iPhone 16/17 sperimenterà forti cicli di vendita, grazie ai progressi nelle funzioni di intelligenza artificiale e alla tendenza di periodi più lunghi tra le sostituzioni del telefono negli ultimi anni", hanno concluso.
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