Investing.com – Le banche italiane superano gli stress test realizzati dalla Bce sui bilanci di fine 2016 e per verificare le loro tenute nei prossimi tre anni nel caso in cui ci sia l’atteso rialzo dei tassi di interesse.
L’indagine è stata svolta su un totale di 110 istituti europei, di cui 10 italiani e si tratta di Intesa, Unicredit, Ubi, Bper, Mediobanca, Popolare di Sondrio, Carige, Credem e Icccrea.
Gli istituti italiani, secondo la Bce, non avrebbero registrato particolari cambiamenti in relazione alla redditività e patrimonio negli scenari definiti intermedi ma variazioni maggiori potrebbero subire in caso di modifiche dei tassi di intersse.
La notizia però non “scalda” i titoli bancari con l’indice italiano del settore, il FTSE Italia All Share Banks, che cede lo 0,45% mentre quello europeo, lo STOXX Banks EUR Price appena sotto la parità (-0,04%). La Bce ha aveva comunicato che anche il resto delle banche europee non avrebbero ricevuto particolari danni dall’aumento dei tassi e che hanno superato gli stress test.
A Piazza Affari, Bper Banca è quella che cede di più con una perdita del 2,42%, seguita da Banco Bpm (MI:BAMI) a -1,44%, tra i peggiori del FTSE MIB. Male anche UBI (MI:UBI) (-0,78%), FinecoBank (-0,69%), Unipol (MI:UNPI) (-0,67%) e Intesa (MI:ISP) appena sotto la parità a -0.20%. Scende anche UniCredit (MI:CRDI) (-0,40%) mentre Mediobanca (MI:MDBI) resta positiva (+0,44%). Tra le altre sottoposte agli stress test, Banca Carige (MI:CRGI) guadagna lo 0,59%, Banca Popolare di Sondrio (MI:BPSI) cede lo 0,74%, Credito Emiliano (MI:EMBI) perde lo 0,80%.