MILANO (Reuters) - Non ci sono disaccordi tra le banche popolari quotate e non quotate sulle misure da prendere per arginare la riforma del governo che impone ai principali istituti la trasformazione in Spa.
Lo ha detto il presidente della Banca popolare di Vicenza, Gianni Zonin, uscendo dal riunione del Cda di Assopopolari chiamato ad esaminare la proposta di autoriforma del
settore messa a punto dal comitato dei "tre saggi" composto da Angelo Tantazzi, Piergaetani Marchetti e Alberto Quadrio Curzio.
"Non penso proprio. Siamo sempre tutti d'accordo", ha risposto Zonin a chi gli chiedeva un commento sulle voci che indicano un fronte delle popolari non del tutto compatto e che vedrebbe una divisione e tra le banche quotate e non, cioè Veneto Banca, Banca popolare di Vicenza e Banca popolare di Bari.
Zonin ha inoltre escluso la possibilità che Pop Vicenza, in quanto non quotata, possa essere esclusa dal decreto.
"Se c'è una riforma, è per tutti. L'importante è che sia una buona riforma", ha detto il banchiere.
Anche il direttore generale di Banca Popolare Valconca, Luigi Sartoni, ha ribadito l'unità del settore sulla linea da seguire. "Non ci sono divisioni", ha detto Sartoni, che è anche vice-presidente di Assopopolari.
(Andrea Mandalà)
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