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Banche, utile ancora in crescita nonostante tassi più bassi

Pubblicato 11.11.2024, 16:30
Aggiornato 11.11.2024, 17:05
© Reuters.  Banche, utile ancora in crescita nonostante tassi più bassi
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OraFinanza - Utile ancora in crescita nel terzo trimestre per le principali banche italiane nonostante la riduzione dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea. Il risultato è emerso da uno studio di Morningstar DBRS che prendeva in esame Intesa Sanpaolo (BIT:ISP), Unicredit (BIT:CRDI), Banco BPM, Bper Banca (BIT:EMII) e Banca Monte dei Paschi di Siena (BIT:BMPS).

Secondo il rapporto, questi cinque nomi hanno registrato un utile netto in aumento del 28% anno su anno o del 18% YoY escludendo gli impatti fiscali positivi presso Mps e quelli derivanti dalla riorganizzazione del business dei pagamenti presso BPM nel periodo in esame. L'utile netto è aumentato dell'1% trimestre su trimestre (QoQ) ma è sceso del 3% escludendo le voci una tantum in entrambi i periodi.

Complessivamente, i primi cinque gruppi bancari italiani hanno registrato ricavi record nel terzo trimestre 2024. Il margine di interesse è aumentato del 7% su base annua, nonostante il calo dei tassi di politica monetaria. Le commissioni nette sono cresciute del 7%, contribuendo significativamente all'incremento dei ricavi.

Tuttavia, emerge un dato contrastante riguardo agli impieghi. Mentre a livello europeo le banche hanno visto un aumento dei prestiti del 3% negli ultimi nove trimestri, in Italia si è registrato un calo costante del 7,8% nello stesso periodo, per un totale di oltre 94 miliardi di euro. Questo trend negativo solleva preoccupazioni sulla capacità delle banche italiane di sostenere l'economia reale attraverso il credito a famiglie e imprese.

Nonostante la contrazione degli impieghi, la redditività delle banche italiane rimane elevata, con un ROE del 15,7% nei primi nove mesi del 2024. Questo risultato è stato favorito da costi operativi stabili e rettifiche su crediti eccezionalmente basse. Gli indicatori di efficienza, come il cost/income ratio al 40,1%, sono migliori rispetto alla media europea.

La qualità del credito rimane un punto di forza, con un'incidenza minima dei crediti deteriorati netti (1,4%) e una forte contrazione dei crediti in stage 2. La patrimonializzazione resta elevata, con un CET1 ratio medio in leggero aumento al 15,19%.

Tra le singole banche Intesa Sanpaolo ha riportato un risultato netto di 7,2 miliardi nei primi nove mesi, in crescita del 17% rispetto allo stesso periodo del 2023. La banca ha confermato la guidance di un utile netto superiore a 8,5 miliardi per l'intero 2024, migliorandola a circa 9 miliardi per il 2025.

L’istituto torinese ha evidenziato una redditività ai vertici del settore, con commissioni in aumento dell'8% e un cost/income ratio al 39,1%, tra i migliori in Europa.

Anche Monte dei Paschi di Siena ha riportato risultati molto positivi, con un utile di 1,57 miliardi di euro nei primi nove mesi, in crescita del 68,6% rispetto al 2023. Il terzo trimestre ha contribuito con 407 milioni di euro. L'istituto senese ha sottolineato una "solida traiettoria di crescita" e una forte generazione di capitale, con il CET1 ratio salito al 18,3%.

Il Net Interest Income (NII) aggregato è aumentato dell'1% anno su anno ma è diminuito dell'1% trimestre su trimestre, confermando un trend resiliente nonostante i tagli dei tassi di interesse in corso e i volumi di prestiti lenti, sebbene in leggera ripresa. Per i 9 mesi del 2024, l'NII è aumentato del 7% anno su anno.

"A nostro avviso, l'NII dovrebbe rimanere solido nel 2024, riflettendo un inizio più tardivo del previsto nei tagli dei tassi di interesse”, si legge nel rapporto.

Tuttavia, prevediamo che il calo dell'NII sarà più pronunciato nel 2025 a causa del calo dei tassi solo in parte compensato dai benefici associati alle strategie di copertura e ai maggiori volumi di prestiti sulla scia dei minori costi di prestito e della calma dell'inflazione". Le commissioni nette sono aumentate dell'8% anno su anno ma sono diminuite del 5% trimestre su trimestre e per i primi 9 mesi sono aumentate del 7% anno su anno, spinte da uno slancio positivo nei mercati finanziari che ha sostenuto le attività di asset management, investimento e bancassurance.

Questo contenuto è fornito da OraFinanza

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