ROMA (Reuters) - La Bce dovrà proseguire nella sua azione restrittiva, con aumenti dei tassi, ma stanno crescendo le ragioni per attuare questa azione in modo meno aggressivo.
Lo ha detto Ignazio Visco, componente del consiglio direttivo Bce e governatore di Banca d'Italia, in un discorso alla Camera.
"La necessità di continuare l'azione restrittiva è quindi evidente, anche se le ragioni per attuare un approccio meno aggressivo stanno guadagnando terreno", ha detto Visco.
Il governatore di Bankitalia ha detto che il brusco rallentamento delle prospettive di crescita nell'area euro che riflette la perdita di potere di acquisto dei redditi, rende particolarmente complicata l'azione del consiglio direttivo della Bce.
Per questa ragione, dice Visco, Bce non può far altro che "muoversi sulla base delle evidenze, su aspettative, costi del lavoro, margini di profitto e prezzi delle materie prime, che via via si renderanno disponibili, delle tendenze politiche ed economiche che si definiranno a livello internazionale, delle proiezioni e delle analisi di scenario da considerare sempre con prudenza ma essenziali per le decisioni".
Le decisioni dei prossimi mesi, sostiene quindi il governatore di Bankitalia, andranno prese con attenzione "ma senza formulare a priori sentieri più o meno realistici lungo i quali procedere".
Visco ha detto che le aspettative di inflazione di lungo termine sono ancorate, ricordando le proiezioni Bce di settembre secondo cui nella media del 2022 la dinamica dei prezzi al consumo nell’area si collocherebbe al di sopra dell’8% per poi calare al di sotto del 6% nel corso del 2023 e convergere su valori poco al di sopra dell’obiettivo del 2% nella seconda parte del 2024.
Oggi Istat ha diffuso i dati definitivi per l'inflazione di ottobre, che pur rivisti lievemente al ribasso rispetto al dato preliminare, indicano un livello mai così alto dal 1984, con il Nic annuale all'11,8%.
L'impennata dell'inflazione, nell'intera zona dell'euro, è stata contrastata da Bce finora con 200 punti base di rialzo dei tassi ufficiali da metà luglio.
Questo straordinario incremento dei prezzi, dice Visco, "è stato in gran parte imprevisto".
Gli errori nelle previsioni, nel 2022, sono stati "molto maggiori che in passato, su livelli doppi di quelli massimi compiuti in precedenza; per l’Italia gli errori sono stati di analoga entità", in gran parte per le "sorprese" legate si rincari dei prezzi dell'energia.
All’origine di questi errori, argomenta il governatore di Bankitalia nel suo intervento, vi è stata "una generale sottovalutazione, da parte degli esperti e, soprattutto, dei mercati (dalle cui quotazioni gli esperti derivano le ipotesi di base per le previsioni), dell’evoluzione della geopolitica".
L'acuirsi delle tensioni, con l’attacco della Russia all’Ucraina, "è la ragione principale della persistenza e della diffusione delle pressioni inflazionistiche che oggi osserviamo".
(Stefano Bernabei, editing Claudia Cristoferi, Francesca Piscioneri)