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BofA si aspetta che Apple e Amazon chiedano i diritti NBA, con contratti del valore da 50-70 miliardi

Pubblicato 01.03.2023, 15:58
Aggiornato 01.03.2023, 15:48
© Reuters

Di Senad Karaahmetovic

Gli analisti di Bank of America sono intervenuti sulla discussione relativa al pacchetto di diritti NBA, con l’attuale contratto che si concluderà nel 2025.

Gli analisti si aspettano una forte domanda di diritti sportivi nei prossimi anni, poiché questo tipo di programmazione “continua a garantire una forte audience, nonostante il continuo taglio del via cavo, ed è stato un motore fondamentale della pubblicità lineare”.

Tra gli altri operatori, BofA vede sia Apple (NASDAQ:AAPL) che Amazon (NASDAQ:AMZN) aumentare la loro presenza nel settore sportivo. Anche Comcast (NASDAQ:CMCSA) avrebbe manifestato interesse per l’NBA.

“Riteniamo che l’NBA chiederà un sovrapprezzo significativo rispetto all’attuale valore medio annuo (AAV) di circa 2,6 miliardi di dollari, in gran parte motivato dalla necessità degli operatori storici lineari di mantenere questi diritti per promuovere le attività esistenti e facilitare la transizione verso il digitale, mentre i nuovi operatori tech cercano di potenziare le loro offerte di streaming. L’NBA è un pacchetto sportivo molto interessante, dato il suo appeal globale e il volume di programmazione con una stagione di oltre 6 mesi”, affermano gli analisti in una nota per i clienti.

L’attuale pacchetto di diritti dell’NBA è di proprietà di Walt Disney Company (NYSE:DIS) e Warner Bros Discovery Sports (NASDAQ:WBD), che potrebbero entrambe avere difficoltà nella guerra delle offerte.

“Riteniamo che gli operatori storici, ESPN e Turner, apprezzino entrambi l’NBA, ma è improbabile che paghino l’entità dell’aumento riportato dalla stampa per i loro pacchetti attualmente costruiti. In particolare, sia ESPN che Turner hanno diritti di negoziazione esclusivi fino all’aprile 2024. Riteniamo più probabile che la NBA venga suddivisa in più pacchetti, tra cui lineare e streaming, introducendo al contempo una grande piattaforma (ad esempio, AAPL/AMZN), che servirebbe a massimizzare la portata attraverso le piattaforme di distribuzione e ad aumentare il valore aggregato dei diritti mediatici”, hanno aggiunto gli analisti.

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In definitiva, gli analisti prevedono che sarà necessaria un’offerta pari a 2-3 volte il valore attuale per concludere l’affare.

“Riteniamo probabile che gli operatori storici mantengano i loro diritti, pagando ciascuno un aumento di 1 miliardo di dollari, ma con un pacchetto di diritti potenzialmente più piccolo, mentre il saldo del valore sarà costituito da un nuovo operatore tech”.

“La risoluzione del contratto con l’NBA è un elemento cruciale per la gestione delle rispettive transizioni strategiche da parte di queste aziende”, hanno concluso.

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