TOKYO (Reuters) - La Banca del Giappone ha mantenuto i tassi di interesse ultra-bassi e si è impegnata a continuare a sostenere l'economia fino a quando l'inflazione non raggiungerà in modo sostenibile l'obiettivo del 2%, suggerendo che non ha alcuna fretta di eliminare il massiccio programma di stimolo.
Il focus dei mercati è rivolto ai commenti del governatore Kazuo Ueda dopo la riunione, alla ricerca di indizi sulle tempistiche con cui la banca potrebbe iniziare ad aumentare i tassi di interesse a partire dal territorio negativo.
Dopo la decisione, lo yen giapponese è calato a circa 148,09 per dollaro, vicino alla soglia psicologica di 150, considerata come la linea di demarcazione delle autorità per gli interventi valutari.
"La decisione riflette la mancanza di fiducia da parte dei banchieri centrali nel fatto che la crescita dei salari acquisirà uno slancio sufficiente ad ottenere un'inflazione sostenuta", ha detto Daisaku Ueno, chief currency strategist presso Mitsubishi UFJ Morgan Stanley (NYSE:MS) Securities.
Come ampiamente previsto, la BoJ ha mantenuto un interesse dello 0,1% sulle riserve in eccesso delle istituzioni finanziarie depositate presso la banca centrale e un obiettivo per il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni intorno allo 0%.
La Banca del Giappone ha inoltre lasciato invariata la fascia di tolleranza di 50 punti base fissata su entrambi i lati dell'obiettivo di rendimento, nonché il nuovo limite massimo dell'1,0% adottato a luglio.
La decisione della BoJ contrasta con quella delle banche centrali statunitensi ed europee, che nelle ultime riunioni hanno segnalato la volontà di mantenere alti i costi di finanziamento per contenere l'inflazione.
La banca centrale non ha apportato alcuna modifica alla sua forward guidance, che ha mantenuto l'impegno di "adottare ulteriori misure di allentamento senza esitazione" - un linguaggio che alcuni operatori di mercato pensavano potesse cambiare verso un tono più neutrale.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)