MILANO, 30 aprile - Piazza Affari amplia il ribasso con le prese di beneficio che diventano più corpose dopo la decisione della Bce di lasciare il costo del denaro sugli attuali minimi, come ampiamente previsto, e il varo di nuove misure a sostegno della liquidità. Sui mercati pesa anche l'avvio negativo di Wall Street con milioni di persone che hanno chiesto il sussidio di disoccupazione a causa dell'emergenza da Covid-19.
"Considerato che dalla riunione odierna non sono emerse novità, si è preferito vendere e portare a casa i guadagni anche in vista del ponte", osserva un trader.
Milano inverte la rotta dopo dopo tre sedute positive consecutive, che hanno fatto salire l'indice Ftse Mib del 7%. La settimana borsistica termina oggi perché domani i mercati sono chiusi per la festività del Primo maggio.
Per far fronte alle tensioni sul mercato interbancario legate alla crisi della pandemia, Francoforte è pronta a remunerare in maniera ancora più generosa gi istituti di credito che ricorrono ai suoi finanziamenti, ma una parte del mercato si aspettava che già oggi Francoforte annunciasse un incremento degli acquisti 'Pepp', il programma di acquisto di debito per l'emergenza del coronavirus.
Quanto al rendimento dei titoli decennali italiani e tedeschi, si allarga leggermente la forbice in area 236 punti base.
Lo scenario è comunque fosco: a causa dell'emergenza da Covid-19 il Pil italano è sceso del 4,8% su base annua, leggermente meglio delle attese (-5,1%), la contrazione peggiore dall'inizio della serie Istat nel 1995.
Sul fronte delle materie prime prosegue il rally del prezzo del petrolio con il Brent che balza del 12% circa, riportandosi sopra 25 i dollari al barile.
Banche in vistoso ribasso con l'incremento dello spread sulla scia della decisione della Bce di non cambiare il proprio programma di acquisto di bond convenzionali. Unicredit (MI:CRDI) cede il 4,3% e Intesa Sanpaolo (MI:ISP) il 3,6%, mentre Bper Banca (MI:EMII) cede oltre il 3%.
Ripiega ance il settore oil, forte per la gran parte della seduta sulla scia del balzo del prezzo della materia prima: Eni (MI:ENI) perde il 2,2%, Saipem (MI:SPMI) mantiene un rialzo dello 0,3%. Tenaris (MI:TENR) brucia tutto il rialzo di seduta (+0,4%) dopo i risultati del primo trimestre con una perdita operativa di 510 milioni di dollari, causata anche da una svalutazione di 622 milioni di dollari sul valore contabile dell'avviamento e altre attività negli Stati Uniti. Il broker Equita rileva che "i risultati del trimestre sono sostanzialmente in linea (al netto delle svalutazioni), ma l'outlook sul secondo trimestre è molto debole e inferiore alle attese".
Volatile Atlantia (MI:ATL) che cede il 2,5%. Il titolo era partito forte sulla scia dei dati sul traffico autostradale in gestione in Italia, calato del 77% la scorsa settimana rispetto allo stesso periodo del 2019, ma in leggero recupero se confrontato con il -79,7% registrato nella settimana precedente a causa dello stop indotto dall'emergenza Covid-19. Il broker Fidentis rileva che si tratta di una notizia positiva "perché nonostante il lockdown, la scorsa settimana, il traffico autostradale ha mostrato i primi segnali di un ripresa in tutti e tre i principali Paesi dove Atlantia è presente, Italia, Francia e Spagna".
Fra gli industriali, forti vendite su Fca (MI:FCHA) in calo del 2% circa, mentre Pirelli (MI:PIRC) mantiene una crescita dello 0,85%. Forti realizzi, invece, su Fincantieri (MI:FCT) in flessione del 5,7%, ma il titolo viene da 10 sedute positive consecutive in cui ha guadagnato il 31% circa.
Discorso simile per Diasorin (MI:DIAS) che cede il 4,75% dopo la galoppata delle ultime sedute legata agli sviluppi dei test sierologici per la ricerca di anticorpi IgG del virus Sars Cov-2 e il via ai primi test in Lombardia. Il titolo ha toccato un massimo storico a 171,5 euro euro lo scorso 23 aprile, cedendo il 10% circa da quel picco a valori correnti.
Fra i minori, svetta Tiscali (MI:TIS) con un balzo del 6% circa.