MILANO (Reuters) - Indici sostanzialmente deboli a Piazza Affari dopo il rally di ieri innescato dalla decisione a sorpresa da parte della Fed di tagliare i tassi di interesse di mezzo punto.
Ieri a Wall Street gli indici hanno chiuso in forte rialzo e stamani la Borsa di Tokyo ha registrato la migliore performance settimanale da metà agosto, ma i progressi sono stati frenati dal rafforzamento dello yen dopo che la Banca del Giappone ha posto le basi per futuri rialzi dei tassi di interesse
Intorno alle 9,30 il Ftse Mib arretra dello 0,31%.
Al momento pochi gli spunti da segnalare. Poco mosso le banche, con UniCredit (BIT:CRDI) che cede lo 0,2% dopo diverse sedute al galoppo post annuncio dell'ingresso in Commerzbank (ETR:CBKG), mentre Intesa (BIT:ISP) sale dello 0,3%.
Ritracciano i titoli del lusso dopo il balzo di ieri. Oggi, inoltre, pesa la decisione di alcuni broker di tagliare i prezzi obiettivo di queste azioni: Cucinelli (BIT:BCU) perde il 2,7% dopo che Jefferies ha portato il nuovo target a 90 euro da 97 euro precedente. Moncler (BIT:MONC) arretra del 2,6% dopo che sempre Jefferies ha tagliato il prezzo obiettivo a 48 euro da 58 euro. In forte calo anche Ferragamo (BIT:SFER) in flessione del 3%.
Giù anche Stellantis (BIT:STLAM) in calo del 3%. Sull'andamento pesa il forte ribasso di Mercedes a Francoforte dopo che la casa automobilistica tedesca ha tagliato, per la seconda volta in meno di due mesi, le stime di profit margin per l'anno in corso, a causa del calo delle vendite in cina. Inoltre il broker Rbc ha tagliato il prezzo obiettivo a 17 euro da 18 precedente.
Lottomatica perde il 2,7% scendendo a un minimo di 11,19 euro e difatto adeguandosi al prezzo dell'ABN sul 6% del capitale concluso dall'azionista di controllo Gamma Intermediate a 11,10 euro per azione.
Infine, spunti su doValue, miglior titolo con un balzo del 3% dopo che la società si è aggiudicata un nuovo mandato di gestione in Grecia della prima delle tre tranche del piano di cessione di un portafoglio composto principalmente da crediti in sofferenza venduto da diversi istituti greci in liquidazione speciale, il progetto Alphabet (NASDAQ:GOOGL). Secondo Equita, "la notizia aumenta la visibilità sull'aggiudicazione dei circa 2,4 miliardi rimanenti".
(Giancarlo Navach, editing Andrea Mandalà)