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Borsa Milano in netto rialzo, attesa inflazione Usa, denaro su banche, oil, strappa Pierrel

Pubblicato 12.10.2023, 11:47
Aggiornato 12.10.2023, 11:54
© Reuters. L'ingresso della Borsa di Milano. 8 dicembre 2011. REUTERS/Alessandro Garofalo

MILANO (Reuters) - Indici in rialzo a Piazza Affari allineata all'andamento positivo degli altri mercati europei.

Fra gli investitori c'è attesa per il dato sull'inflazione Usa, uno dei driver della giornata.

Sul fronte dei tassi, dalle minute dell'ultimo Fomc emerge che la crescente incertezza sul sentiero dell'economia Usa ha spinto a settembre la Federal Reserve a un approccio cauto, una posizione riaffermata da esponenti di primo piano in una serie di dichiarazioni questa settimana.

Intorno alle 11,40 l'indice Ftse Mib è rialzo dell'1,05%, sui massimi di seduta. Volumi superiori a 830 milioni di euro.

I titoli in evidenza oggi

Proseguano gli acquisti su Mps (BIT:BMPS) in salita dello 0,8%, rallentando dai massimi di avvio seduta e segue il +5,7% registrato ieri dopo la conferma dell'assoluzione per gli ex manager dell'istituto senese nell'ambito del procedimento sui cosiddetti derivati Santorini e Alexandria. Secondo Equita, la notizia ha "un risvolto molto favorevole per Mps e riteniamo ragionevole possa portare a una riduzione significativa del petitum di 4,1 miliardi relativo a contenzioni straordinari ed extragiudiziali". Gli analisti di Intesa Sanpaolo (BIT:ISP) sottolineano che "potrebbe comportare il rilascio di accantonamenti, mentre riduce l'ammontare complessivo dei rischi legali, uno degli ostacoli per un potenziale accordo di M&A".

Intesa Sp e UniCredit (BIT:CRDI) segnano rialzi intorno allo 0,8%. FinecoBank (BIT:FBK) balza del 2,4%.

Ben raccolta anche Leonardo in salita dell'1,4%. In vista dei risultati il 9 di novembre, Banca Akros si attende che la società è ben posizionata per superare la propria guidance dei nuovi ordinativi per l'anno in corso, "considerando che in media i nuovi ordini nel quarto trimestre hanno superato i 5 miliardi di euro negli ultimi cinque anni".

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Denaro sul comparto oil, con Eni (BIT:ENI) in crescita dell'1,6% e TENARIS (BIT:TENR) del 2,5%. In spolvero anche le utility, A2A (BIT:A2) ed Iren (BIT:IREE) con rialzi di poco sotto il 2%.

Fuori dal paniere strappa Pierrel in rialzo del 7,7% e si adegua al prezzo di 1,75 euro dell'Opa volontaria totalitaria con obiettivo delisting da parte di Fin Posillipo sul restante 13,69% del capitale.

(Giancarlo Navach, editing Andrea Mandalà)

Ultimi commenti

Pierrel dopo adc fanno anche opa e delisting. Da 6 euro a 1,75 euro per i piccoli azionisti che han pmc molto superiore a 2 euro vuol dire perdere quasi tutto il capitale investito. Il piccolo azionista può far ben poco o sbaglio?
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