MILANO (Reuters) - Piazza Affari prosegue incerta e senza grandi spunti in un mercato con pochi scambi. Situazione analoga anche sugli altri mercati europei. Sull'andamento del mercato pesa anche lo stacco cedole ordinarie di Mediobanca (MI:MDBI), Danieli e Coima Res e gli acconti di Poste Italiane (MI:PST), Recordati (MI:RECI), Tenaris (MI:TENR), Terna (MI:TRN), Mediolanum (MI:BMED). L'impatto complessivo è pari allo 0,18% sull'indice italiano FTSE All-Share.
Banche poco mosse. Fra le big Unicredit (MI:CRDI) in discesa dello 0,14%, meglio Intesa Sanpaolo (MI:ISP) con una crescita dello 0,6%. Rimbalza Ubi (MI:UBI) (+0,55%) dopo alcune sedute negative a seguito dei risultati sotto le attese. Bene Mediobanca (+1,4%) nel giorno dello stacco cedola.
Fra le utility prosegue il buon momento di Acea (MI:ACE) che sale dell'1,2% e si aggiunge al +3,7% registrato venerdì scorso. Cedente, invece, A2A (MI:A2) in flessione dello 0,9%.
Vendite su Fca (MI:FCHA) in flessione del 2,2% in un contesto europeo delle auto comunque cedente (-0,9%). Giù anche Peugeot in flessione di oltre il 2%. Un trader sottolinea cone l'andamento dei due titoli si sia livellato. Inoltre, oggi Deutsche Bank (DE:DBKGn) ha ridotto la raccomandazione su Psa a "hold" da "buy" e tagliato il prezzo obiettivo a 26 euro da 28 euro precedente. La banca d'affari sottolinea che la fusione fra i due gruppi ha senso, pur evidenziando che gli azionisti di Psa sono quelli che si assumeranno tutti i rischi.
Un po' di vendite sul settore oil con Eni (MI:ENI) in flessione dello 0,35%, Saipem (MI:SPMI) -0,61%. Ieri sono stati resi noti i dettagli dell'Ipo dell'1,5% di Saudi Aramco per una valutazione fra 1.600 e 1.700 miliardi di dollari. Secondo Fidentiis, grazie al basso profilo di rischio di Saudi Aramco, si tratta di una delle più attraenti opportunità di investimento nel settore globale del petrolio. Un trader ipotizza che "non è da escludere che qualcuno stia iniziando a vendere titoli del settore per entrare poi in questa Ipo".
Strappa Safilo (MI:SFLG) con un balzo di oltre il 10%. Il titolo si muove sui massimi da ottobre 2018 con forti volumi. Il balzo è iniziato a metà della scorsa settimana dopo i risultati del terzo trimestre.
Fra i minori forti vendite su Trevi, in flessione del 9%. A pesare la decisione del Tribunale di Forlì che ha rigettato l'omologazione dell'accordo di ristrutturazione raggiunto con i creditori presentato dalla società. Trevi ha aggiunto che ricorrerà in appello contro la decisione.
(Giancarlo Navach, in redazione a Milano Gianluca Semeraro)