SHANGHAI (Reuters) - La borsa di Shanghai ha archiviato il peggiore calo in oltre sette mesi, dopo che i target di Pechino sulla crescita economica nel 2021 - inferiori alle aspettative - hanno alimentato timori di una policy più restrittiva.
L'indice blue-chip CSI300 ha perso il 3,5% a 5.080,02, nella peggiore sessione dal 24 luglio 2020. L'indice Shanghai Composite ha ceduto il 2,3% a 3.421,41.
Tra i peggiori settori emergono il segmento dei beni di consumo e l'healthcare, in ribasso rispettivamente del 5,7% e del 6,4%, mentre l'indice energetico alternativo ha perso il 5,3%.
Venerdì la Cina ha fissato un modesto target annuale per la crescita economica, oltre il 6%, significativamente inferiore al consensus degli analisti, che prevedono una crescita oltre l'8% nel 2021.
Secondo Citi, una crescita del credito più limitata potrebbe condurre a valutazioni più basse nei prossimi mesi.
Gli analisti prevedono anche uno yuan più debole per rendere i titoli cinesi meno allettanti per gli investitori stranieri.
Le tensioni tra Cina e Usa hanno aggiunto ulteriore pressione sulla borsa.
Ieri la Cina ha sollecitato gli Stati Uniti di rimuovere il prima possibile le "irrazionali" restrizioni sulla cooperazione e di lavorare insieme su questioni come il cambiamento climatico, allo stesso tempo accusando Washington di diffondere caos nel nome della democrazia.
(Tradotto da Redazione Danzica, in Redazione a Roma Stefano Bernabei)