TOKYO (Reuters) - La borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso di oltre il 2% e a pesare particolarmente sono state le società legate al mercato cinese dopo una nuova escalation della guerra commerciale tra Cina e Stati che ha zavorrato i mercati azionari globali.
L'indice Nikkei ha ceduto il 2,6% a 20.173,76, il livello più basso dal 6 agosto, prima di chiudere a 20.261,04, in ribasso del 2,2%.
"Gli eventi del fine settimana hanno portato la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina a un livello completamente diverso. Nessuno può essere tanto ingenuo da pensare che questa finirà presto", ha dichiarato Norihiro Fujito, chief investment strategist di Mitsubishi Ufj Morgan Stanley (NYSE:MS) (Mumss).
Il più ampio indice Topix ha perso l'1,6%, con tutti i 33 sottoindici di Tokyo in calo. Annullando tutti i guadagni per l'anno e superando il calo dell'1,1% da inizio anno.
I produttori di macchinari e apparecchiature per microchip sono stati particolarmente colpiti dal momento che la nuova ondata di tariffe ha innescato la presa di profitto delle aziende che dipendono dalla domanda cinese.
Yaskawa Electric ha ceduto il 6,1% e Fanuc ha chiuso in ribasso del 3,6%, Tokyo Electron, Tdk e Screen Holdings hanno perso rispettivamente il 3,0%, 3,1% e 3,2%. In territorio negativo anche le case automobilistiche e gli esportatori, con Subaru, Mazda e Omron Corp in ribasso tra il 2,1% e il 3,8%.
Il presidente Trump e il primo ministro giapponese Shinzo Abe hanno dichiarato ieri che gli Stati Uniti e il Giappone hanno concordato in linea di principio gli elementi chiave di un accordo commerciale che sperano di firmare a New York il mese prossimo.
Il rappresentante commerciale statunitense Robert Lighthizer ha dichiarato che l'accordo copre l'agricoltura, le tariffe industriali e il commercio digitale e che le tariffe sul settore automobilistico rimarranno invariate.