(Reuters) - Apertura in rialzo per Wall Street grazie al sostegno offerto da banche e titoli growth, mentre l'attenzione degli investitori è rivolta al simposio annuale della Federal Reserve a Jackson Hole, da cui ci si attende emergano indizi sulle prospettive di politica monetaria della banca centrale.
Wall Street ha interrotto la sua serie di perdite che durava ormai da tre sedute nella giornata di ieri, grazie ai forti guadagni dei titoli del settore energetico, pur chiudendo al di sotto dei massimi di giornata, con i mercati che si interrogano su come la Fed intenda frenare l'inflazione, alla luce dei crescenti timori legati al rallentamento della crescita globale.
Il discorso del presidente della Fed Jerome Powell, previsto per venerdì, sarà valutato con attenzione dagli investitori, che vogliono capire se un rallentamento dell'economia Usa possa convincere la Fed a modificare la propria strategia, e se la banca centrale sia in grado di garantire un "atterraggio morbido" all'economia.
I dati pubblicati oggi hanno mostrato una contrazione minore del previsto dell'economia statunitense, con i consumi che hanno attenuato parte dell'impatto dovuto al rallentamento delle scorte, scongiurando momentaneamente l'ipotesi di una recessione in corso.
Nel frattempo, giornata positiva per gran parte dei titoli growth, con Apple e Alphabet (NASDAQ:GOOGL) che guadagnano oltre l'1% ciascuno.
Il produttore di veicoli elettrici Tesla (NASDAQ:TSLA) è scivolato dello 0,27% dopo l'entrata in vigore del frazionamento azionario 3 per 1.
Bene anche il settore dell'energia, in rialzo per la terza seduta consecutiva grazie ai prezzi del greggio che prolungano il proprio rally sulla scia dei crescenti timori legati alla scarsità dell'offerta. [O/R]
Alle 17,00 il Dow Jones guadagna lo 0,38%, a 33.093,93 punti, l'S&P 500 avanza di 0,99%, a 4.181,14 punti, e il Nasdaq Composite è in rialzo di 1,30%, a 12.592,30 punti.
Le grandi banche avanzano di oltre l'1%, con Citigroup (NYSE:C) e Morgan Stanley (NYSE:MS) che guidano i guadagni.
Male invece Salesforce, che pesa sul Dow Jones perdendo il 6,37% dopo aver tagliato le previsioni di ricavi e profitto annuali a causa di una spesa "misurata" da parte dei clienti e di un apprezzamento del dollaro.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)