9 giugno (Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico sono in calo oggi, sulle voci di un aumento dei tassi di interesse Usa a settembre che stanno impattando in generale sui mercati emergenti e hanno spinto il dollaro sulla difensiva.
Alle 8,30 ora italiana, l'indice MSCI delle borse Asia-Pacifico, che non comprende Tokyo, arretra dello 0,85%, toccando i minimi da dieci settimane. L'indice giapponese Nikkei ha chiuso in calo dell'1,76%.
La Cina registra un'altra lettura debole dell'inflazione, scesa a maggio dello 0,2% su mese. Un dato che alimenta le aspettative di nuove misure di stimolo da parte di Pechino.
Gli investitori attendono nervosamente di sapere se l'MSCI inserirà le azioni cinesi nel proprio indice globale: in giornata è atteso infatti un annuncio sulla decisione di includere o meno la categoria di azioni cinesi 'A' nell'MSCI Emerging Markets Index.
Analisti di HSBC stimano che una parziale inclusione delle azioni cinesi 'A' probabilmente danneggerebbe Corea, Taiwan e India in termini di peso sull'indice e flussi.
Intanto resta la cautela sulla Grecia, con gli interminabili colloqui sul debito da cui non sembrano arrivare segnali di una soluzione vicina.
SHANGHAI ha girato in negativo dopo i guadagni di inizio seduta.
In calo anche HONG KONG; i titoli del settore servizi perdono terreno mentre crescono i timori per l'epidemia della Sindrome respiratoria mediorientale (Mers) in Corea del Sud, dove è aumentato il numero di casi e cresce il rischio di impatto sull'economia. Prada perde l'1% circa.
SEUL chiude piatta, TAIWAN ha concluso la seduta vicino ai minimi da cinque mesi.
SYDNEY ha girato in negativo nonostante un rimbalzo dei bancari, chiudendo in calo dello 0,4%.
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