Di Peter Nurse
Investing.com - I mercati azionari europei sono in calo questo venerdì, a causa della debolezza economica del Regno Unito a dicembre, che ha aumentato le preoccupazioni per una recessione globale quest’anno.
Alle 09:20 CET, l’indice DAX in Germania è sceso dello 0,4%, l’indice CAC 40 in Francia è sceso dello 0,3% e l’indice FTSE 100 nel Regno Unito è sceso dello 0,4%.
I dati economici pubblicati venerdì hanno mostrato che il Regno Unito ha evitato per poco di cadere in una recessione tecnica nell’ ultimo trimestre del 2022, poiché l’economia del Paese ha registrato una crescita zero negli ultimi tre mesi dell’anno, dopo un calo dello 0,3% nel periodo luglio-settembre.
Detto questo, l’economia ha subito una forte contrazione a dicembre, in calo dello 0,5% sul mese, suggerendo che questo non fa che ritardare l’inevitabile.
La settimana scorsa la Banca d’Inghilterra ha previsto che la Gran Bretagna entrerà in una recessione poco profonda ma lunga, che inizierà nel primo trimestre di quest’anno e durerà cinque trimestri.
Gli interventi di diversi membri della Fed hanno espresso questa settimana la necessità di ulteriori rialzi dei tassi per combattere l’inflazione, causando potenzialmente un drastico rallentamento della più grande economia del mondo e del principale motore di crescita.
Nel settore societario, le azioni del Credit Suisse (SIX:CSGN) sono scese di un ulteriore 1%, continuando il forte ribasso di giovedì, dopo che l’istituto di credito svizzero ha registrato la sua più grande perdita annuale dalla crisi finanziaria del 2008.
Giovedì la banca colpita dallo scandalo ha anche avvertito che quest’anno è probabile un’ulteriore perdita “sostanziale”, visti i livelli di deflussi, spingendo l’autorità di regolamentazione svizzera FINMA a dichiarare che “monitora le banche molto da vicino durante tali situazioni”.
Sempre nel settore bancario, le azioni di Standard Chartered (LON:STAN) sono scese del 5,8% dopo che First Abu Dhabi Bank, il più grande istituto di credito degli Emirati Arabi Uniti, ha dichiarato di non stare valutando una possibile offerta per l’istituto di credito britannico, allontanando le speculazioni su un possibile collegamento.
I prezzi del petrolio sono scesi venerdì sulle preoccupazioni di un rallentamento della crescita negli Stati Uniti, il più grande consumatore al mondo, dopo che le richieste di sussidio di disoccupazione sono aumentate per la prima volta in sei settimane.
Alle 09:20 CET, i future del greggio WTI sono scesi dello 0,6% a 77,61 dollari al barile, mentre il contratto Brent è sceso dello 0,5% a 84,12 dollari.
Inoltre, future dell’oro sono saliti dello 0,1% a 1.879,90 dollari l’oncia, mentre il cambio EUR/USD è salito dello 0,1% a 1,0747 dollari.