Gli economisti di Citigroup ritengono che Jerome Powell si trovi di fronte a una scelta importante in occasione dell'imminente riunione del Federal Open Market Committee (FOMC) di mercoledì: riconoscere l'allentamento delle condizioni finanziarie o opporvisi.
Questi economisti sostengono che una riduzione dei tassi di interesse a marzo potrebbe essere troppo presto, poiché l'inflazione è ancora superiore all'obiettivo e la performance economica, compresi gli ultimi dati sull'occupazione, è rimasta stabile.
Ciononostante, Citigroup ha notato indicazioni che indicano che la Federal Reserve potrebbe prepararsi a ridurre i tassi di interesse in modo cauto, nonostante le previsioni indichino che l'inflazione non raggiungerà presto l'obiettivo.
Nonostante le proiezioni di Citigroup prevedano un aumento dello 0,30% dell'indice dei prezzi al consumo di base (CPI) per il mese di novembre, il che indica un aumento più elevato di quello che si preferirebbe.
"La nostra analisi suggerisce che il filo conduttore di Christopher Waller che suggerisce la possibilità di una riduzione dei tassi a marzo e la riluttanza di Powell a impegnarsi su tale tempistica, pur non scartando il concetto, riflette un consenso tra i funzionari della Federal Reserve sul fatto che riduzioni strategiche potrebbero salvaguardare un declino economico delicato emergente, tamponando la performance economica e prevenendo una recessione", hanno osservato gli analisti.
"Ciò implica che Powell potrebbe non essere propenso a inasprire drasticamente le condizioni finanziarie in questa sessione", hanno aggiunto.
Tuttavia, il team di economisti di Citigroup ha una prospettiva più cauta.
"Prevediamo che l'inflazione di base rimarrà intorno al 3% e i primi indicatori sono sufficienti per farci credere che l'impatto ritardato dell'aumento dei tassi di policy darà il via a un ciclo di riduzione dell'occupazione e a un rallentamento delle attività economiche", hanno stabilito gli analisti.
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