di Jan Strupczewski
BRUXELLES (Reuters) - I ministri delle Finanze della zona euro potrebbero concordare oggi un pacchetto di misure dal valore di oltre 500 miliardi di euro volto a contrastare le ricadute economiche dell'emergenza coronavirus, anche se il progetto di emissione congiunta di debito avrà bisogno di ulteriori colloqui.
L'Italia e la Spagna, i Paesi più colpiti dall'epidemia, sono stati anche quelli ad esprimersi con più fermezza sulla necessità di creare eurobond per mitigare la profonda recessione che la pandemia dovrebbe provocare in Europa quest'anno e riuscire a sostenere una ripresa.
Ma i Paesi Bassi, la Germania e molti altri si oppongono alla mutualizzazione del debito e sostengono che, poiché tutti i Paesi della zona euro possono ancora contrarre prestiti sul mercato e il tetto europeo sul deficit è stato alzato per effetto della pandemia, non è al momento necessario creare eurobond, anche perchè, dicono, il processo richiederebbe anni.
"C'è molto spazio per la solidarietà all'interno degli strumenti e delle istituzioni esistenti. Dobbiamo sfruttare pienamente questi strumenti e rimanere disposti a fare di più. È in preparazione un pacchetto solido", ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
I ministri finanziari della zona euro si riuniscono oggi alle 15 in videoconferenza. L'ultima volta hanno stilato un elenco di idee per i leader Ue, concentrandosi su tre o quattro passi che possono essere compiuti immediatamente.
La prima misura consisterà nell’uso di linee di credito precauzionali dal fondo di salvataggio, per un valore fino al 2% del Pil nazionale, ovvero un totale di 240 miliardi di euro. Linee di credito che avranno condizioni minime focalizzate su urgenze sanitarie per alleviare i problemi che sta affrontando l'Italia.
La seconda misura sarà un accordo per concedere alla Bei garanzie aggiuntive per 25 miliardi di euro in modo che la banca possa aumentare i prestiti di 200 miliardi di euro, da aggiungere all'incremento di 40 miliardi di euro nell'attività di credito già in corso.
La terza consisterà nel sostegno al piano della Commissione europea di raccogliere 100 miliardi di euro sul mercato contro 25 miliardi di garanzie di tutti i 27 governi del blocco, per sovvenzionare le buste paga dei lavoratori in modo che le società possano ridurre l'orario di lavoro dei dipendenti piuttosto che licenziarli.
Infine, è probabile che i ministri appoggino il piano della Commissione europea e dei Paesi Bassi di creare un fondo di sostegno d'emergenza a favore di forniture mediche e assistenza sanitaria, che potrebbe raggiungere un importo di circa 20 miliardi di euro.
È probabile, inoltre, che i ministri tengano conto della proposta della Francia di creare un fondo di solidarietà Ue per finanziare misure di rilancio a lungo termine, del valore di diverse centinaia di miliardi di euro e finanziate da prestiti congiunti.
Ma è improbabile che il piano, per quanto incluso nella lista dei leader, ottenga ampio sostegno. Il ricorso alla mutualizzazione del debito costituisce la linea rossa per il gruppo di Stati membri guidato da Germania e Paesi Bassi.
"Sulla responsabilità congiunta di tutti i governi, non sorprende che vi siano opinioni divergenti", ha spiegato un alto funzionario coinvolto nella preparazione dell'incontro.
"Permane chiaramente la necessità di ulteriore lavoro e confronto", ha aggiunto.