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Covid-19, Esicm sconsiglia uso remdesivir su pazienti in terapia intensiva

Pubblicato 13.11.2020, 14:37
© Reuters. Una fialetta di remdesivir, farmaco prodotto da Gilead Sciences

di Francesco Guarascio

BRUXELLES (Reuters) - Il farmaco antivirale remdesivir non dovrebbe essere utilizzato come cura standard per i pazienti affetti da Covid-19 in terapia intensiva.

Lo afferma in un'intervista a Reuters Jozef Kesecioglu, presidente della European Society of Intensive Care Medicine (Esicm).

Remdesivir, il farmaco sviluppato dal gruppo statunitense Gilead, noto anche come Veklury, e lo steroide desametasone sono gli unici farmaci autorizzati a livello mondiale per le cure dei pazienti Covid-19.

Tuttavia il più grande studio sull'efficacia del remdesivir, condotto dall'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), ha dimostrato il 15 ottobre che il farmaco ha un effetto scarso o nullo, contraddicendo test precedenti. [nL8N2H7306]

Alla luce dei nuovi dati preliminari provenienti dal 'Solidarity Trial' condotto dall'Oms, "remdesivir è ora classificato come un farmaco che non dovrebbe essere usato di routine nei pazienti Covid-19", ha detto Kesecioglu.

Il presidente Esicm ha affermato che la raccomandazione sarà discussa in un saggio scientifico sulle terapie contro il Covid che l'organizzazione sta preparando in collaborazione con la Society of Critical Care Medicine, un altro ente specializzato in terapia intensiva, che dovrebbe essere pubblicato a gennaio.

La prima versione del documento, pubblicata a marzo, concludeva che non c'erano informazioni sufficienti per consigliare l'uso del remdesivir e di altri farmaci antivirali in pazienti gravi affetti da Covid-19.

Gilead, che ha contestato le conclusioni dello studio Oms, ha detto in una dichiarazione via email: "Siamo sicuri che i dottori in prima linea riconoscano i benefici clinici del Veklury sulla base delle solide prove provenienti da diversi studi randomizzati e controllati".

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Esicm rappresenta migliaia di anestesisti, pneumologi, infermieri e altri operatori sanitari di terapia intensiva in oltre 120 paesi.

Anche se i medici e gli ospedali non sono obbligati a seguirne le raccomandazioni, le dichiarazioni dell'ente potrebbero frenare l'uso del remdesivir.

A fine ottobre, Gilead ha ridotto le stime di ricavi 2020, citando una domanda inferiore al previsto e difficoltà nel prevedere le vendita di remdesivir.

AMPIAMENTE UTILIZZATO

Tuttavia, il farmaco rimane ampiamente utilizzato negli ospedali. Il suo uso è autorizzato o approvato in oltre 50 paesi ed è uno dei farmaci che sono stati somministrati al presidente degli Stati Uniti Donald Trump quando è risultato positivo al coronavirus a ottobre.

Pochi giorni prima dei risultati dello studio 'Solidarity', l'Unione europea ha firmato con Gilead un contratto da un miliardo di euro per 500.000 dosi di remdesivir al prezzo di 2.070 euro l'una. [nL8N2GZ1VG]

L'accordo non obbliga i paesi europei all'acquisto del remdesivir, ma i governi hanno deciso di fare grossi ordini anche dopo i risultati dello studio 'Solidarity', con la Germania che ha acquistato una grande quantità a novembre affermando che il farmaco è utile, specie nelle prime fasi della malattia.

Kesecioglu ha detto che non ci sono abbastanza dati disponibili su quando il remdesivir possa essere efficace o su quali pazienti, portando alla decisione di sconsigliarne l'uso di routine in terapia intensiva.

Ciò implica che i dottori dovrebbero usare il remdesivir solo occasionalmente e non come cura standard per i pazienti affetti da Covid-19.

A causa della poca chiarezza sui benefici del remdesivir, il Dipartimento di terapia intensiva del Centro medico universitario di Utrecht in Olanda, dove Kesecioglu lavora, non ha utilizzato il farmaco nella cura dei pazienti Covid-19, ha aggiunto.

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POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI

A 10 mesi dall'inizio della pandemia, nel settore medico resta acceso il dibattito su quali farmaci siano più adatti per curare i pazienti ricoverati per Covid-19.

Il remdesivir ha anche possibili effetti collaterali sui reni, secondo dati condivisi da Gilead con l'Agenzia europea del Farmaco (Ema), che ne sta valutando la potenziale tossicità.

Arnaud Hot, primario dell'ospedale Edouard Herriot a Lione, in Francia, ha detto a Reuters che alcuni pazienti ricoverati nel suo ospedale hanno subito danni renali e quindi il remdesivir non viene più usato, tranne in casi rari.

Kesecioglu ha detto che anche l'uso del plasma convalescente -- somministrato in via sperimentale ad alcuni pazienti Covid-19 pur non essendo ancora stato approvato -- non è consigliato dall'Esicm come pratica standard in terapia intensiva, data la poca chiarezza dei suoi benefici.

Anche i potenziali effetti collaterali del plasma convalescente -- la parte liquida del sangue prelevato da pazienti Covid-19 -- non sono chiari, ha aggiunto.

Al contrario, Kesecioglu ha detto che l'uso del desametasone è raccomandato nei pazienti ricoverati perché ci sono informazioni sufficienti sulla sua efficacia.

(hanno collaborato Matthias Blamont a Parigi e Emilio Parodi a Milano)

(Tradotto da Redazione Danzica, in Redazione a Milano Sabina Suzzi, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com,+4858775278)

Ultimi commenti

L'idrossiclorochina, economico e valutato con favore nella fase clinica, invece è stato negato prima con studi farlocchi (Lancet) poi ritrattati, poi con altri tempestivi interventi votati a metterlo fuori gioco. Siamo solo all'inizio, prima o poi certe porcherie diventeranno palesi.
Roba da matti... questo per capire in che mani siamo... e cosa spinge (dollari) i processi decisionali in corso.
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