BRUXELLES (Reuters) - La Commissione europea ha raccomandato l'uso di test rapidi antigenici per Covid-19 principalmente per le persone che mostrano già sintomi, aggiungendo che i kit sono stati ritenuti meno accurati nel rilevare il virus nei casi asintomatici.
I kit rapidi antigenici sono meno precisi dei test standard Pcr (con reazione a catena della polimerasi), ma possono offrire risultati in pochi minuti, invece che in giorni, in quello che potrebbe rivelarsi uno strumento cruciale nella lotta contro i grandi focolai.
"I test rapidi antigenici dovrebbero essere utilizzati entro cinque giorni dall'insorgenza dei sintomi o entro sette giorni dall'esposizione a un caso confermato di Covid-19", ha detto l'esecutivo Ue in una raccomandazione non vincolante ai 27 governi del blocco.
La Commissione, inoltre, ha esortato gli Stati a riconoscere reciprocamente i test rapidi e condividere le loro strategie sui test "con l'obiettivo di allinearli il più possibile".
I governi europei hanno normative diverse per i test antigenici e molti sono riluttanti ad adottare standard comuni, secondo un documento interno della Ue visionato da Reuters.
Secondo la Commissione, l'accuratezza dei test rapidi per individuare correttamente i casi positivi, un indicatore noto come sensibilità, aumenta quando vengono utilizzati su persone fino a cinque giorni dopo che hanno sviluppato i sintomi e nei casi con elevata carica virale.
L'esecutivo Ue ha aggiunto che in questa fase sono disponibili pochi dati sull'esecuzione dei test antigenici in casi asintomatici e che i produttori attualmente non menzionano le persone asintomatiche come principale target nelle istruzioni dei kit rapidi.
La Commissione, inoltre, ha esortato i governi europei a utilizzare solo test con almeno l'80% di sensibilità e il 97% di specificità, cioè la capacità di individuare correttamente le persone che non sono infette.
Secondo l'esecutivo Ue gli studi clinici sui test antigenici hanno finora mostrato una sensibilità del 29% per alcuni kit mentre la specificità era dall'80% in su, rispetto ai risultati dei test Pcr.
La commissione ha raccomandato l'uso di test antigenici anche in individui asintomatici in focolai di grandi dimensioni, come le situazioni in cui si prevede che oltre il 10% delle persone testate sia positivo.
((Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Cristina Carlevaro, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48587696614))