In una nota ai clienti pubblicata lunedì, gli analisti di Morgan Stanley hanno esaminato i potenziali scenari e gli impatti finanziari derivanti dal caso antitrust del Dipartimento di Giustizia (DOJ) contro Alphabet (NASDAQ:GOOGL).
Il rapporto delinea quattro possibili rimedi che potrebbero essere imposti a Google, ciascuno con diversa gravità e impatto sull'utile prima degli interessi e delle imposte (EBIT) dell'azienda.
Scenario 1: Nello scenario meno severo, Google sarebbe tenuta a rimuovere le clausole di esclusività dai suoi accordi di distribuzione e implementare schermate di scelta, consentendo agli utenti di selezionare il motore di ricerca preferito, spiega Morgan Stanley.
La società di Wall Street ritiene che questo porterebbe a pochi cambiamenti nel business di Google, stimando un impatto sull'EBIT che va dal +15% al -2% entro il 2028. Questo perché gli analisti pensano che i consumatori "voteranno in base all'esperienza e al marchio ... e piccole perdite di ricavi di ricerca sarebbero probabilmente compensate da minori pagamenti TAC".
"I dati dall'Europa indicano che GOOGL ha mantenuto una quota di mercato del 97%+ su mobile anche con una schermata di scelta implementata dalla fine del 2020, probabilmente sottolineando la perdita minima qui. Ma il giudice lo sa e vuole un cambiamento ... motivo per cui pensiamo che questo sia l'esito meno probabile," hanno aggiunto.
Scenario 2 e 3: Qui, Morgan Stanley delinea cambiamenti più sostanziali, incluso l'accesso con licenza ai dati di Google, restrizioni sui prezzi d'asta e ulteriore rimozione delle clausole di esclusività.
Tali passi sono intesi a livellare il campo di gioco per i concorrenti come Bing e GPT, potenzialmente incentivandoli a investire di più nella tecnologia di ricerca. Morgan Stanley si aspetta che questi scenari abbiano un effetto più pronunciato, con potenziali impatti sull'EBIT che vanno dal +13% al -10%.
Scenario 4: Lo scenario più severo prevede restrizioni sulla capacità di Google di effettuare pagamenti a terze parti per accordi di distribuzione, insieme agli altri rimedi menzionati negli scenari precedenti.
Ciò potrebbe consentire ai concorrenti di superare le offerte di Google per lo status predefinito su piattaforme chiave come iOS, risultando in significative perdite di traffico e ricavi.
"Questo sarebbe probabilmente il più negativo per GOOGL in quanto potrebbe consentire a MSFT (e altri come GPT in futuro) di competere meglio con GOOGL per fare offerte per il posizionamento e potenzialmente l'esclusività su iOS," nota.
Morgan Stanley stima che questo potrebbe portare a un calo dell'EBIT fino al 23% entro il 2028.
Data l'incertezza che circonda il caso, Morgan Stanley prevede che il multiplo di valutazione di Google sarà scambiato in un range inferiore, tra 17x e 20x il rapporto prezzo/utili (PE), rispetto alla sua media storica di 21x. Ciò implica un range di trading tra $162 e $190 per azione per il titolo GOOGL.
Di conseguenza, la società ha abbassato il suo obiettivo di prezzo per Google da $205 a $190, implicando un potenziale rialzo del 16% dai livelli attuali.
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