Investing.com - “I 120 anni di Fiat (MI:FCHA) rappresentano un grandissimo obiettivo raggiunto perché poche società nel mondo hanno maturato questa longevità”, ha dichiarato il presidente di Fca, John Elkann, nel corso di un’intervista rilasciata al La Stampa, nel giorno della ricorrenza della nasciata dello storico marchio torinese.
“È un enorme orgoglio", ha aggiunto l’erede della ‘dinastia’ che l’11 luglio 1899 fondava l’allora ‘Fabbrica Italia Automobili Torino’. La ‘pietra pietra’ della futura Fiat-Fca era stata messa da un gruppo di imprenditori, tra i quali Giovanni Francesco Luigi Edoardo Aniceto Lorenzo Agnelli, ovvero il nonno del celebre Giovanni Agnelli, del quale John Elkann è il nipote.
"Mi ricordo bene quando nel 1999 festeggiavamo i 100 anni di Fiat nel cui consiglio ero entrato nel 1997” racconta Elkann nell’intervista. “Ho vissuto intensamente questo periodo e oggi la nostra società è forte come mai prima: con i suoi circa 200 mila dipendenti, che lavorano in oltre 100 stabilimenti e 46 centri di ricerca, alla fine del 2018 aveva ricavi per 110 miliardi di euro, un utile netto di 3,6 miliardi e cassa positiva. Numeri che il piano di sviluppo in corso vede in ulteriore crescita e che fanno di Fca uno dei maggiori produttori di auto al mondo, presente in 135 Paesi con 13 marchi".
Secondo Elkann, però, Fiat non deve fermarsi qui. "Le aziende che non hanno il coraggio di cambiare sono destinate a sparire" motivo per cui Fca è "un'azienda culturalmente pronta ad affrontare le sfide della nuova era. Rinnovarsi è nel dna del nostro business come del nostro impegno", spiega. Una necessità che, tuttavia, non rinnega le "forti radici" dell'azienda.
"Quest'anno”, prosegue Elkann, “a Mirafiori, che compie 80 anni, abbiamo inaugurato il centro Heritage, dove si possono ammirare le macchine che abbiamo prodotto in questi 120 anni, e sempre a Mirafiori vi sarà oggi l'installazione del primo robot per la produzione della 500 elettrica".
Inoltre, Elkann si è soffermato su Mike Manley, amministratore delegato che ha sostituito Sergio Marchionne. Manely “sta facendo un grandissimo lavoro", sottolinea. "È un vero leader che sa motivare la sua squadra e rafforzare il Gruppo in tutte le sue articolazioni. Ha già realizzato tanti cambiamenti, inclusi quelli organizzativi, attraendo persone di qualità da fuori".
Il giudizio degli analisti su Fiat
Nell’intervista a Elkann non c’è spazio per per la fusione Fca-Renault. "Non registriamo particolari elementi di novità", spiegano gli analisti di Equita. "Bisogna saper cogliere le opportunità giuste come è avvenuto con Chrysler, ma le fusioni sono complicate da fare e gestire e per procedere ci devono essere le giuste condizioni ed è importante sapere dire di no quando non ci sono".
Equita conferma il rating ‘buy’ con prezzo obiettivo 14,5 euro per Fiat. "Alla base della nostra raccomandazione positiva c’è l’appeal speculativo di potenziali deal di M&A che a nostro avviso non sono del tutto tramontati (in primis il deal Fca-Renault)".
A Milano, intanto, i titoli legati alla ‘galassia Agnelli’ vengono scambiati in rosso, con l’eccezione della Juventus (MI:JUVE) (+0,63%). CHN Industrial perde lo 0,91%, mentre Exor (MI:EXOR), Fiat Chrysler Automobiles (MI:FCHA) e Ferrari (MI:RACE) proseguono con flessioni intorno allo 0,50%.