di Giuseppe Fonte
ROMA (Reuters) - Il governo studia un piano per creare una rete unica a banda ultralarga che, inizialmente, potrà anche vedere Telecom Italia (MI:TLIT) come azionista di maggioranza, ma dovrà comunque garantire parità di accesso a tutti gli operatori di mercato.
Secondo quanto riferisce a Reuters una fonte a conoscenza del dossier, l'Italia punta su "una variante del modello Openreach adottato in Gran Bretagna", con l'obiettivo di arrivare ad avere un'infrastruttura a banda larga aperta a tutti gli operatori che riconoscono il principio neutralità.
Openreach è una società interamente controllata da British Telecom che gestisce la rete nazionale inglese come entità legalmente separata.
Il governo cerca di facilitare da mesi un accordo tra l'ex monopolista Tim e Open Fiber, controllata da Enel (MI:ENEI) e Cassa depositi e prestiti (CDP), perché integrino i loro asset in fibra ottica dando vita ad un campione nazionale della banda larga.
Finora le trattative non sono approdate a nessun risultato, in assenza di un accordo su diversi aspetti, tra cui la struttura societaria e la governance della nuova società della rete.
Tim ha detto più volte di voler il controllo di qualsiasi nuova società che dovesse nascere dall'integrazione con Open Fiber, mentre la regolamentazione europea favorisce l'integrazione di reti non controllate da un operatore verticalmente integrato, che fornisce quindi servizi anche ai clienti finali.
Nel tentativo di sbloccare la partita, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha chiesto a Tim ed Enel di firmare un memorandum of understanding entro fine di luglio, secondo un'esclusiva Reuters dell'11 luglio.
Nelle visione del governo, la governance della futura rete unica deve essere strutturata in modo da garantire "la sua indipendenza dall'incumbent", ha detto la fonte. "I prossimi giorni saranno cruciali".
Secondo la fonte, Tim non si oppone all'idea che la rete unica abbia una struttura proprietaria aperta ad altri operatori interessati a partecipare al progetto.
La pressione del governo per chiudere un accordo si è intensificata dopo che Tim è entrata in trattativa con il fondo statunitense Kkr, per cedergli fino al 40% della sua rete secondaria in fibra e rame, il cosiddetto ultimo miglio.
Una seconda fonte dice che l'offerta vincolante di Kkr potrebbe arrivare già questa settimana.
Il Tesoro e le società coinvolte non hanno commentato.
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