LONDRA/TOKYO (Reuters) - L'euro e lo yen si prendono una boccata di ossigeno con la corsa del dollaro e dei rendimenti statunitensi che si sgonfia dopo che i dati sulle buste paga del settore privato Usa hanno mostrato un forte rallentamento, inducendo gli investitori a ridurre le scommesse su nuovi rialzi dei tassi da parte della Fed quest'anno.
Dopo aver toccato nei giorni scorso un massimo di 11 mesi, intorno alle 10,35 l'indice del dollaro si appiattisce a 106,71 dopo i dati Adp di ieri più deboli del previsto.
I rendimenti dei Treasury statunitensi a lunga scadenza sono scesi dai massimi di 16 anni, mentre lo yen, che tende a essere sensibile ai rendimenti Usa, scambia intorno ai 148,9, in rialzo di circa lo 0,1% rispetto al dollaro. Martedì aveva toccato i 150,165, il livello più basso dall'ottobre 2022.
L'euro cresce dello 0,09% a 1,0513 dollari, dopo essere sceso martedì al livello più basso dell'anno a 1,0448 dollari. Negli ultimi tre mesi la moneta unica ha perso oltre il 14% rispetto al dollaro.
La forte ripresa dello yen sotto la soglia dei 150 dollari ha scatenato negli ultimi giorni speculazioni su un intervento delle autorità giapponesi a sostegno della valuta, ma i dati del mercato monetario della Bank of Japan non hanno offerto segnali in questa direzione.
Il ministro delle Finanze Shunichi Suzuki (TYO:7269) ieri ha rifiutato di commentare l'eventuale intervento di Tokyo e ha ribadito che i tassi di cambio devono muoversi in modo stabile, riflettendo i fondamentali.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)