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Forex, dollaro frena dopo aver toccato massimi due settimane

Pubblicato 02.09.2024, 17:14
Aggiornato 02.09.2024, 17:18
© Reuters. Banconote in dollari su un tavolo luminoso presso il Bureau of Engraving and Printing di Washington, 14 novembre 2014. REUTERS/Gary Cameron
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(Reuters) - Il dollaro è in calo ma rimane vicino ai massimi di quasi due settimane, mentre l'attenzione degli investitori si sposta sul report sull'occupazione negli Usa, atteso per venerdì.

Il report sarà cruciale per prevedere la futura strategia della Federal Reserve, specialmente dopo che il suo presidente Jerome Powell ha modificato le proprie posizioni, dando priorità all'occupazione piuttosto che al calo dell'inflazione.

Secondo gli analisti, i dati sui posti di lavoro determineranno l'entità del taglio dei tassi previsto dalla Federal Reserve. I mercati hanno già prezzato da settimane un taglio di 25 punti base.

L'indice del dollaro rispetto alle sei principali controparti perde 0,03% a 101,66, dopo aver toccato 101,79, un livello che non si vedeva dal 20 agosto.

La scorsa settimana è sceso fino a 100,51, per la prima volta dal luglio 2023, dopo le parole del presidente della Fed Powell, che ha inviato un forte messaggio sull'inizio della campagna di allentamento nella prossima riunione politica.

L'euro sale a 1,1069 dollari, dopo aver toccato 1,1043 dollari, il minimo dal 19 agosto.

Sul fronte politico europeo, Alternative für Deutschland, è sulla buona strada per diventare il primo partito di estrema destra a vincere un'elezione regionale in Germania dalla Seconda Guerra Mondiale, secondo le proiezioni, che vedono Afd raggiungere livelli di consenso inediti, anche se gli altri partiti sono sicuri di escluderlo dalla carica.

Alcuni investitori temono che una situazione di stallo politico a Berlino e Parigi possa impedire all'Europa di portare avanti iniziative di integrazione che potrebbero stimolare la crescita e consentire al vecchio continente di svolgere un ruolo maggiore negli affari globali.

© Reuters. Banconote in dollari su un tavolo luminoso presso il Bureau of Engraving and Printing di Washington, 14 novembre 2014. REUTERS/Gary Cameron

I mercati monetari hanno ridotto le scommesse sui tagli dei tassi da parte della Banca centrale europea, dato che l'inflazione dei servizi di agosto è scesa solo leggermente e i funzionari della Bce non hanno fornito alcun indizio su un ulteriore allentamento delle politiche monetarie oltre all'ampiamente previsto taglio dei tassi a settembre.

Ora vedono un taglio di 59 pb entro fine anno, il che comporta due mosse da un quarto di punto e il 36% di probabilità di un terzo taglio. La scorsa settimana, dopo i dati sull'inflazione tedesca, il taglio previsto era di 67 punti e a metà agosto 70 punti.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)

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