(Reuters) - Il dollaro statunitense sfiora i minimi di una settimana, mentre i mercati attendono dati economici statunitensi e valutano se le politiche tariffarie del presidente eletto Donald Trump si allineeranno alla sua retorica.
Gli investitori hanno ipotizzato uno scenario in cui l'implementazione di tariffe diffuse potrebbe far crescere l'inflazione statunitense, limitando potenzialmente la capacità della Federal Reserve di tagliare i tassi di interesse e sostenendo così la forza del dollaro.
Ora ci si chiede se i funzionari si stiano preparando a moderare alcune delle promesse fatte da Trump in campagna elettorale, mentre rimane molta incertezza sulle future manovre della politica statunitense.
L'attenzione del mercato si sposterà sui dati Jolts sulle aperture di posti di lavoro negli Stati Uniti e sull'indice Ism dei servizi di dicembre nel corso della seduta.
L'indice del dollaro statunitense - che misura la valuta rispetto all'euro, alla sterlina e ad altri quattro rivali - cede lo 0,13% a 108,12, dopo essere sceso fino a 107,74 durante la notte, il livello più basso dal 30 dicembre.
La zona euro è stata un bersaglio particolare delle minacce di Trump in materia di dazi e l'euro guadagna lo 0,18% a 1,0404 dollari, dopo aver toccato un massimo di una settimana a 1,0437 dollari ieri.
L'inflazione nella zona euro è salita al 2,4% il mese scorso dal 2,2% di novembre, in base ai dati Eurostat.
Il dollaro guadagna lo 0,04% raggiungendo i 157,74 yen, e durante la seduta sale fino a 158,425 yen per la prima volta dal 17 luglio, sostenuto dall'aumento dei rendimenti dei Treasury Usa.
Il dollaro canadese guadagna lo 0,1% a 1,4315 contro il biglietto verde, dopo che il primo ministro canadese Justin Trudeau ha detto ieri che si dimetterà nei prossimi mesi.
Tra le criptovalute, il bitcoin perde lo 0,9% a 100.766 dollari, dopo aver toccato i livelli più alti dal 19 dicembre.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)