(Reuters) - Il dollaro scivola ai minimi da una settimana rispetto alle principali controparti, data la cautela degli investitori sulle promesse del presidente eletto Donald Trump in materia di dazi, mentre è in corso l'aggiustamento dei portafogli prima di fine mese.
I mercati attendono l'indice dei prezzi Pce in agenda alle 14,30 italiane, prima della chiusura dei mercati per le festività del Ringraziamento.
Lunedì le promesse di Trump di imporre pesanti dazi su Canada, Messico e Cina, i tre maggiori partner commerciali degli Stati Uniti, innervosiscono gli investitori.
L'indice del dollaro, che misura il biglietto verde rispetto a sei valute, cede lo 0,45% a 106,53, dopo aver toccato 106,33, minimo dal 20 novembre. È salito di circa il 30% dal 6 novembre, il giorno dopo il voto per la Casa Bianca.
Bene lo yen, sostenuto dalle crescenti scommesse su un rialzo dei tassi in Giappone in dicembre e da aggiustamenti di posizioni. Scambia in rialzo dello 0,9% rispetto al dollaro a 151,50, massimo dal 6 novembre.
È entrato oggi in vigore il cessate il fuoco tra Israele e il gruppo Hezbollah, sostenuto dall'Iran, nell'ambito di un accordo che mira a porre fine alle ostilità lungo il confine israelo-libanese.
L'euro guadagna lo 0,20% a 1,0512 dollari, mentre la sterlina sale dello 0,15% rispetto al biglietto verde a 1,259.
La moneta unica ha reagito con sollievo al fatto che Trump non abbia menzionato i dazi sugli scambi commerciali con l'Europa.
Tra le criptovalute, il bitcoin scambia in rialzo del 2% a 93.444 dollari, ben al di sotto del massimo storico di 99.830 dollari toccato la scorsa settimana. Il bitcoin fatica a superare la barriera simbolica dei 100.000 dollari a causa di prese di profitto.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Alessia Pé)